martedì 17 luglio 2018
Complicazioni diverse e opposte, ma gemelle. Un giornale che si proclama "La Verità" annuncia sicuro (15/7, p. 7): «Un papa nero potrà salvare l'Africa da scafisti e preti in maglietta rossa». Segue un ricordo di san Daniele Comboni (1831-1881), ma il grande missionario pare rievocato solo per far sapere che oggi si vorrebbe un papa nero: un papa africano per salvare gli africani! È libertà, ma è singolare il contesto giacché di questi tempi leggi – proprio sulle stesse pagine – tutto il male possibile di coloro, laici o preti con o senza magliette colorate, che di fronte al fenomeno migranti, soprattutto neri, vogliono "salvarli" dalle sofferenze in terra libica e dalla morte in un mare diventato come un cimitero. Mistero! Chissà che ne pensa, il possibile candidato a "papa nero", di questa agguerrita compagnia.
E arriva un'altra complicazione. È noto che religione, Papa, Vaticano e la lunga storia della Chiesa sono argomenti che in pagina "tirano", ed ecco che in contemporanea e a conferma trovo due note riviste a metà strada tra cultura e politica, "Micromega" (4/2018) e "Limes" (6/2018) interamente dedicate all'argomento. Titoli già utili per capire. Per "Limes" (284 pagine per quasi 30 autori, alcuni apprezzabili anche per equilibrio) «Francesco e lo Stato della Chiesa», e per "Micromega" (207 pagine per 22 Autori, quasi tutti piuttosto ostili) «Potere Vaticano la finta rivoluzione di Papa Bergoglio». È libertà, ma qui due pensieri. Il primo se trovi che «direttore responsabile» di ambedue è lo stesso. Il secondo se leggi che è «scontro frontale con gli Stati Uniti e rischio di scisma nell'universo cattolico» e poi trovi in copertina di "Limes" la domanda: «La Chiesa in uscita uscirà da Roma?» Che dire? Il Papa è tale perché "vescovo di Roma" e "l'uscita" vera dei discepoli "in tutto il mondo" è fin dall'inizio non da Roma, ma da "sé stessi": più difficile!
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