Il filmmaker canadese comincia raccontando il contatto avvenuto fra lui e la Lucasfilm:
Mi ricordo ancora di aver ricevuto una telefonata. Era qualcuno che diceva di essere, se non erro, della Lucasfilm mi domando se fossi interessato a dirigere quello che, all’epoca, era ancora intitolato “La Vendetta dello Jedi”, nome poi cambiato quando qualcuno fece notare che il concetto di vendetta non faceva parte della filosofia Jedi. Insomma, mi chiesero se ero interessato alla cosa, fare dei meeting per discutere il tutto e io risposi con tutta l’arroganza della giovinezza – beh, una giovinezza relativa – “Non sono abituato a lavorare sul materiale di altri”. A seguire ci fu un silenzio stupefatto e poi un “Click”, telefono riagganciato. Quello è stato il momento in cui sono stato più vicino a dirigere uno Star Wars.
Cronenberg spiega, comunque, di non essersi pentito:
In una certa maniera era come trovarsi a dirigere l’episodio di una serie TV ben consolidata. Il casting era già pronto – così come il look, i tomi, le aspettative della gente già programmate. Non c’è coinvolgimento creativo. E ti ritrovi a essere più un poliziotto che dirige il traffico che un regista dotato di creatività. Ed era per quello che non m’interessava, dico davvero. È chiaro, c’è il richiamo dei soldi, del grande budget e di tutta l’eccitazione che circonda il film cui stai lavorando, ma da un punto di vista creativo sarebbe stato frustrante per me, per lo meno credo.
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