Tratta e commercio di schiavi bambini da avviare alla prostituzione, ricercato romeno arrestato a Policoro

Gli agenti del Commissariato locale lo hanno bloccato davanti alla sede del Comune

La Polizia di Stato nelle scorse ore ha arrestato a Policoro un 51enne rumeno, con precedenti, colpito da un Mandato di Arresto Europeo ai fini di consegna, emesso dalle Autorità della Romania perché responsabile dei delitti di tratta e commercio di schiavi minori per avviarli alla prostituzione, istigazione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e associazione per delinquere.

L’attività d’indagine finalizzata alla individuazione del soggetto e al successivo arresto, già convalidato dall’Autorità Giudiziaria, è stata compiuta dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Policoro che attraverso pedinamenti e appostamenti sono riusciti a localizzare l’uomo proprio nella cittadina jonica.

In particolare, dopo essere venuti a conoscenza che un soggetto dimorante in Policoro fosse destinatario del provvedimento restrittivo, gli agenti del Commissariato di Policoro lo hanno cercato in una abitazione dove risultava domiciliato insieme ad una donna, senza però rintracciarlo, anzi apprendendo che da alcuni giorni l’uomo aveva lasciato l’appartamento, svuotandolo di notte in tutta fretta, tanto da non consegnare neanche le chiavi al proprietario.

Contestualmente, un altro equipaggio ha compiuto degli accertamenti anagrafici presso il Comune, da cui si evinceva che la compagna del ricercato aveva fatto richiesto della carta d’identità.

La polizia di Stato ha così disposto appostamenti di agenti presso il Comune in attesa che la donna vi si recasse per ritirare il documento richiesto cosa che si è verificata dopo due giorni quando la stessa, accompagnata dal 51enne ricercato, è arrivata dinanzi alla sede del municipio dove gli agenti hanno bloccato l’uomo appena sceso dalla sua auto.

Dopo gli accertamenti di rito il 51enne arrestato è stato trasferito nel carcere di Potenza, a disposizione del Presidente della Corte d’Appello.