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L'intervista

Il ministro Martina: “G7 dell’agricoltura, opportunità per Bergamo e per me grande soddisfazione” video

Un appuntamento nella nostra città fortemente voluto dal ministro bergamasco, ospite in redazione per spiegare di cosa si tratta

Bergamo capitale mondiale dell’agricoltura per una settimana. Il G7 del settore agricolo ha preso il via sabato 7 ottobre nella nostra città (IL PROGRAMMA QUI) e vedrà il suo culmine tra venerdì 13 e sabato 14 con il vertice tra i ministri delle politiche agricole di Italia, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Canada e Stati Uniti.

Un appuntamento nella nostra città fortemente voluto dal ministro bergamasco Maurizio Martina, ospite in redazione per spiegare di cosa si tratta.

“È importante ricordare che quest’anno l’Italia presiede il G7 e che quello dell’agricoltura che si svolge a Bergamo è un’occasione per continuare a discutere dei grandi temi avviati a Expo Milano 2015. Parlo del diritto al cibo, della lotta allo spreco alimentare, della tutela dei produttori agricoli e del rilancio della cooperazione agricola. Oltre agli incontri ufficiali, da segnalare anche le iniziative organizzate dal Comune in città”.

Un progetto partito da Expo è quello di garantire nutrizione alle popolazioni povere, a che punto siamo?

“Un grande obiettivo è stato fissato dopo Expo dalle Nazioni Unite con i traguardi dello sviluppo sostenibile e della fame zero nel 2030. Questo sarebbe un grande successo, garantire cibo a tutti e azzerare la malnutrizione. A Bergamo faremo il punto della situazione”.

Bergamo ma anche Astino, con iniziative riservate ai produttori: un invito al consumo di cibi stagionali e senza alterazioni chimiche?

“L’idea è quella di un G7 aperto alla comprensione di temi come quello dell’educazione alimentare. Astino deve essere un luogo educativo, con la formazione del consumatore alle qualità agroalimentari. E l’Italia può essere un leader sotto questo punto di vista”.

Una risorsa antica come l’agricoltura, può essere da traino per uscire dalla crisi e per garantira uno sviluppo moderno e futuro?

“Assolutamente sì. Negli anni ’80 la rappresentazione dell’esperienza agricola era tutta quasi museale. Invece negli ultimi tempi è tornata un fatto moderno, con i concetti di produrre meglio sprecando meno. Noi stiamo cercando di realizzare un nuovo modello di sviluppo agricolo attraverso i cardini delle tre A: ambiente, agricoltura e alimentazione”.

G7 a Bergamo può essere anche un’opportunità di sviluppo per i bergamaschi?

“Intanto mi auguro che sia una bella settimana per tutti, di festa e di partecipazione, ma anche di educazione dei temi trattati. Abbiamo fortemente voluto che questi vertici non fossero solo per gli addetti ai lavori. Da questo punto di vista, il calendario di eventi, anche grazie a BergamoScienza, è ricco”.

Da bergamasco, questo evento nella sua città per lei è una soddisfazione?

“Certo. L’ho proposto perchè la mia Bergamo meritava una rappresentazione della sua storia e della sua bellezza, anche attraverso l’impegno che posso metterci io con le materie di cui mi occupo. Sono convinto che questa città più viene conosciuta, e più viene amata”.

Ai contestatori che sfileranno contro il G7 cosa si sente di dire?

“Abbiamo massima apertura al confronto, anche a discutere insieme per capire come si può fare di più e meglio. Rispetto per la pluralità di voci. Possiamo avere opinioni diverse su alcune questioni, ma credo che tutti dovremmo marciare nella stessa direzione”.

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