Gli animalisti sono intervenuti al Palio dell’Oca di Lacchiarella, in provincia di Milano, e hanno contestato lo sfruttamento di animali per organizzare corse folcloristiche.
Una trentina di attivisti indipendenti si sono infiltrati tra le oltre 20mila persone venute ad assistere alla manifestazione che si è svolta lunedì 9 nel milanese. Al momento della gara una decina di loro sono riusciti a eludere la sorveglianza, evitare i molteplici posti di blocco, controlli e cordoni di sicurezza e dopo aver varcato le transenne hanno fatto irruzione sulla pista improvvisando un sit-in pacifico, silenzioso ma determinato.
Come documenta il video gli attivisti non hanno risposto agli insulti, alle urla, alla violenza verbale e alle minacce di morte da parte della folla fuori controllo che incitava le forze dell’ordine a malmenare e a randellare gli animalisti. L’azione diretta pacifica e finalizzata al rispetto e alla giustizia ha scatenato gli istinti primordiali di tante persone al punto da far intervenire le squadre antisommossa.
Una nota degli attivisti denuncia: “I carabinieri ci hanno dovuto scortare fino alle auto perché la folla era inferocita; un conduttore di oche è stato bloccato da quattro agenti perché voleva aggredire fisicamente gli animalisti. Questa violenta reazione ha richiesto l’intervento di due camionette delle forze dell’ordine per scortare i protestanti. Queste reazioni danno la misura di come queste forme di divertimento crudeli e anacronistiche richiamino persone con un grado di civiltà e cultura molto basso, con reazioni socialmente condannabili. Consigliamo al Sindaco Antonella Violi anziché intestardirsi a promuovere un forma di divertimento patetico e diseducativo di dedicare energie ai propri cittadini invitandoli a tenere comportamenti socialmente accettabili ed investire nella formazione dei giovani che durante il palio hanno avuto solo esempio di abuso e dominanza nei confronti dei poveri animali ed esempi di violenza e inciviltà da parte dei concittadini adulti”.
Andrea Sinesi, uno degli organizzatori del blitz, dichiara: “Da diversi anni stiamo cercando di far rispettare la Legge, perché le oche sono soggette a maltrattamento psicologico ed etologico, vengono sottoposte a lavori e fatiche inutili che arrecano danno e sofferenza: in quanto costrette e incitate in vari modi a correre sull’asfalto per tutto il paese, in mezzo ad una folla rumorosa e plaudente. Dicono di amare le oche, ma in tutti gli stand è possibile acquistare salumi e ravioli con carne d’oca, è lecito sospettare che ci siano interessi economici più che amore per la tradizione e le oche. Abbiamo tenuto un incontro con il Sindaco, depositato oltre 5mila firme, attuato un email bombing, portato avanti un presidio pacifico sotto il Comune, abbiamo depositato denuncia penale, diffide, esposti e interrogazioni parlamentari; quest’anno abbiamo voluto dare un forte segnale, perché le oche non possono aspettare la burocrazia italiana, le oche non hanno voce per parlare e difendersi: noi, siamo la loro voce. E grazie alla nostra azione, anziché tre giri della pista, ne hanno completato solo uno. La nostra non è una lotta contro il Comune di Lacchiarella o contro i cittadini, la nostra è una lotta contro ogni forma di schiavitù e sofferenza animale”.
Il Sindaco Antonella Violi nei giorni scorsi ha ricevuto una diffida dall’Onorevole Paolo Bernini del Movimento 5 Stelle, ma il primo cittadino ha ribadito la sua volontà nel proseguire con la tradizione, non tenendo in considerazione il parere dei veterinari, etologi e comportamentalisti che hanno affermato quanto il Palio non rispetti le caratteristiche etologiche dell’animale a cui si aggiunge anche un maltrattamento fisico dato che si impone una lunga corsa su asfalto ad un animale con la zampe palmate per finalità natatoria.
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