Una lettera concisa, molto chiara, indirizzata al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. È quella che i circa duemila fedeli della Comunità Ortodossa Romena di Bergamo, attraverso la loro guida spirituale, padre Gheorghe Velescu, hanno voluto recapitare al numero uno del Pirellone.
La vicenda è quella della chiesa degli ex ospedali Riuniti, messa all’asta lo scorso 25 ottobre dall’Asst Papa Giovanni XXIII, azienda ospedaliera controllata da Regione Lombardia. Al tavolo, durante l’apertura delle buste, c’erano anche gli ortodossi, ma l’offerta più alta fu quella presentata a sorpresa dall’Associazione Musulmani di Bergamo, forte di un rialzo dell’8% sulla base di 418.700 euro.
L’esito della gara sollevò un polverone politico, tanto da richiedere l’intervento di Fontana. La Regione, secondo il governatore, avrebbe esercitato il diritto di prelazione e comprato l’ex chiesa, togliendola di fatto ai musulmani.
L’iter di vendita è tutt’ora in corso, ma potrebbe presto sbloccarsi. Facile dunque immaginare il motivo che ha spinto gli ortodossi ad uscire allo scoperto e farsi sentire. “Avvicinandosi la scadenza del contratto tra la Comunità Ortodossa di Bergamo e l’azienda ospedaliera, che sarà il prossimo 30 giugno – riporta padre Gheorghe nella lettera datata 6 marzo – facciamo presente la nostra preoccupazione nel sapere come la vicenda si stia sviluppando. Nei suoi precedenti interventi – prosegue il religioso – aveva assicurato l’intenzione da parte della Regione di far valere la prelazione nell’acquisto della Chiesa, in modo che la nostra presenza potesse continuare. Confidiamo che tale proposito stia procedendo verso una soluzione positiva”. La speranza degli ortodossi è chiara: “Poter restare in questa Chiesa consacrata, così importante e cara a tutto il popolo cristiano”. Lo stesso padre Gheorghe fa sapere che l’idea di trovare un’altra sistemazione, al momento, continua a non sfiorarlo.
Per tre mesi sulla faccenda era calato il silenzio. Poi, verso la fine di gennaio, i responsabili del procedimento avevano inoltrato una prima richiesta ai musulmani: una corposa richiesta di documenti e informazioni aggiuntive sull’ente aggiudicatario provvisorio del bando, in particolare sui membri che ne compongono il Direttivo.
La palla è ora nelle mani del notaio Nicoletta Morelli, incaricato dall’ospedale Papa Giovanni di esaminare la documentazione prodotta dall’associazione “in vista di un perfezionamento dell’atto di compravendita” della chiesa. Tra le verifiche in corso, anche quelle sulla provenienza del denaro.
Se non ci saranno sorprese si potrà procedere alla pubblicazione della delibera di aggiudicazione definitiva, passaggio necessario al completamento dell’iter amministrativo. A quel punto toccherà alla Regione mettere in pratico quanto annunciato cento giorni fa, tra le perplessità del centrosinistra e dei musulmani stessi, che nel frattempo si sono rivolti all’avvocato Andrea Di Lascio. Un annuncio che la Comunità Ortodossa, che dal 2015 utilizza la chiesetta in comodato d’uso gratuito, spera venga rispettato.
commenta