Revoca Autostrade, forse non si può. Ma M5s vuole colpire nel business, lì dove fa male

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Agosto 2018 - 18:31 OLTRE 6 MESI FA
Revoca Autostrade, forse non si può. Ma M5s vuole colpire Benetton nel business, lì dove fa male

Revoca Autostrade, forse non si può. Ma M5s vuole colpire nel business, lì dove fa male (nella foto Ansa, Di Maio e Toninelli a Genova)

ROMA – La revoca della concessione ad Autostrade probabilmente non ci sarà e ci vorranno anni perché la magistratura accerti le responsabilità del crollo del ponte Morandi sulla A10 a Genova. Però la crociata mediatica portata avanti dal governo Conte e in particolare da Di Maio, Toninelli e M5s un effetto può sortirlo: colpire Autostrade e i Benetton là dove fa più male a degli imprenditori, cioè nel campo del business.

Le continue uscite del vicepremier che minaccia la revoca e lo stralcio del contratto, pur di difficile attuazione (come ricorda anche Giuseppe Turani nell’articolo di seguito riportato), sono andate lì dove la pancia della gente vuole: colpire il “nemico”, quello che secondo l’opinione pubblica è il responsabile, a prescindere dai pronunciamenti dei giudici. E l’ovazione che ha accolto Di Maio (e Salvini) ai funerali di stato dimostra che il messaggio è arrivato.

La storia d’Italia insegna che i tempi della giustizia sono lunghi e l’esito dei processi spesso sorride ai “potenti” che sovente se la cavano con pene inferiori rispetto a quello che la gogna pubblica pretenderebbe. Le fustigate (sia quelle corporali che quelle metaforiche) hanno effetti molto più incisivi, gli imputati se le ricordano meglio di dibattimenti e requisitorie.

Le continue uscite di Di Maio e soci sanno anche un po’ di parziale pillola indorata per i fan del Movimento 5 Stelle e Beppe Grillo, che in tempi non sospetti avevano sposato la causa dei cosiddetti No Gronda.

Giuseppe Turani ha pubblicato questo articolo anche su Uomini & Business, con il titolo “Persino un normale cretino…” [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]:

Di Maio si sta rivelando una specie di Attila e una delle persone più pericolose fra quelle in circolazione in Italia. Dopo aver spedito nel limbo l’Ilva di Taranto e la Tav, adesso sta tentando il colpo con Genova. Qui la sua unica preoccupazione sembra sia quella di punire i Benetton, revocando alla loro società la concessione a gestire l’autostrada.

Non ha ancora capito, perché è mosso solo da istinti di vendetta e di propaganda, che quel ponte era vitale per l’economia italiana e per il porto di Genova. Senza quel ponte tutto si complica. Soffre la città, soffre il turismo e soprattutto soffrono i traffici che dal porto si diramano in tutto il Nord del paese, dove si produce.

La cosa più urgente, quindi, non è punire i Benetton (per colpe che forse hanno o forse no). Le inchieste sono in corso e alla fine qualche verità verrà a galla.

La cosa più urgente è ricostruire quel ponte. Si deve chiedere alla società Autostrade (che già si è offerta) di ricostruire quel viadotto, magari in ferro, nel giro di 5 mesi, a sue spese naturalmente. Quindi niente revoca, ma avvio delle inchieste e intanto il ponte viene ricostruito, in attesa che la realizzazione della Gronda, contro la quale il Movimento 5 stelle si è battuto come un leone irridendo gli avversari, venga realizzata, sempre a opera di Autostrade.

Questo capirebbe un normale cittadino: oggi Autostrade è un tassello fondamentale per la rinascita veloce di Genova. E quindi mettiamola al lavoro. Se poi si scoprirà che ha delle responsabilità, pagherà quello che deve pagare. Ma adesso ricostruisca quel ponte e lo faccia bene e in fretta, a sue spese.

Questo capirebbe anche un normale cittadino, ma Di Maio…