Cpl Concordia, tutti assolti. “Non provate le pressioni della camorra”

Cpl Concordia, tutti assolti. “Non provate le pressioni della camorra”

NAPOLI – Tutti assolti al processo ai vertici della cooperativa modenese Cpl Concordia sulle presunte pressioni della camorra. Gli elementi acquisiti, scrivono i giudici del Tribunale di Napoli Nord (presidente Francesco Chiaromonte, giudici Luca Rossetti e Marina Napolitano) “sono insufficienti per poter affermare” che vi siano state pressioni della camorra per determinare la rinuncia del consorzio Eurogas alle concessioni e favorire così la Cpl Concordia per la costruzione della rete del gas in diversi Comuni della provincia di Caserta.

Questo, in sintesi, quanto sostengono i giudici nelle motivazioni della sentenza emessa il 13 ottobre scorso che ha assolto con la formula ”perché il fatto non sussiste” i manager della cooperativa modenese Roberto Casari, Giulio Lancia e Giuseppe Cinquanta.

Nelle motivazioni i giudici scrivono che ”gli elementi acquisiti sono insufficienti per poter affermare che tale operazione sia stata propiziata dalla camorra in ossequio ad un previo accordo con la società modenese, emergendo con certezza un coinvolgimento del clan dei Casalesi soltanto in una fase successiva, quando il Bacino Campania 30 era stato già costituito e doveva quindi darsi avvio alla fase operativa”.

Nelle motivazioni il Tribunale si sofferma anche sul ruolo dell’ex senatore Ds ed ex segretario della commissione Antimafia Lorenzo Diana, che non era imputato nel processo ma risulta indagato nell’ambito di una inchiesta-stralcio della Dda per l’ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa.

Per i giudici di Napoli Nord, l’esponente politico si sarebbe adoperato per il rilascio delle concessioni allo scopo di ”acquisire visibilità politica”, agevolando il percorso burocratico della Cpl Concordia, attraverso contatti con sindaci e prefetti (questi ultimi in riferimento ad alcuni comuni commissariati).