Macerata, la FOTO di Luca Traini durante un comizio di Matteo Salvini

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Febbraio 2018 - 08:10 OLTRE 6 MESI FA
Luca Traini a un comizio di Matteo Salvini (foto Ansa)

Luca Traini a un comizio di Matteo Salvini (foto Ansa)

ROMA – In questo frame (qui a sinistra cerchiato in rosso), tratto da un video di YouTube, si vede Luca Traini, l’autore del raid razzista a Macerata, durante un vecchio comizio di Matteo Salvini. Luca Traini è in piedi, vicino al tavolo di Salvini. Luca Traini, ormai è noto, nel 2017 si candidò con la Lega a Corridonia prendendo, in tutto, zero preferenze.

Corridonia è la città dove si trova la comunità Pars, da cui è scomparsa Pamela Mastropietro.

Sul Web poi circola un’altra foto, pubblicata da Cronache Maceratesi, in cui si vede Traini stringere la mano a Salvini sempre durante un comizio.

Prima di candidarsi con la Lega era stato vicino a Forza Nuova e a CasaPound, secondo Francesco Clerico, titolare della palestra frequentata dallo sparatore di Macerata, che lo conosceva da molto tempo: “Direi che da una decina d’anni era diventato così, prima aiutava il prossimo, era un buono – aggiunge -, gli hanno inculcato idee sbagliate, è cambiato. Non ci aveva mai dato problemi in palestra. Aveva anche amici di colore. Ho provato tante volte a farlo ragionare. Chi si aspettava questo?”.

CasaPound, al contrario di Forza Nuova per esempio, ha poi preso le distanze dal gesto. Lo ha fatto anche Matteo Salvini:

‘Non vedo l’ora di andare al governo per riportare sicurezza in tutta Italia, giustizia sociale, serenità. Chiunque spari è un delinquente, a prescindere dal colore della pelle”. Matteo Salvini ha poi aggiunto che comunque un’immigrazione “incontrollata” porta allo scontro. “E’ chiaro ed evidente – ha precisato Salvini – che un’immigrazione fuori controllo, un’invasione come quella organizzata, voluta e finanziata in questi anni, porta allo scontro sociale. Quindi nei termini previsti dalla legge, con la certezza della pena conto di riportare sicurezza e tranquillità nelle nostre città”.

Parole che evidentemente non hanno convinto Roberto Saviano che su Twitter accusa il leader della Lega:

“Il mandante morale dei fatti di Macerata è Matteo Salvini. Lui e le sue parole sconsiderate sono oramai un pericolo mortale per la tenuta democratica. Chi oggi, soprattutto ai massimi livelli istituzionali, non se ne rende conto, sta ipotecando il nostro futuro”.

“Invito gli organi di informazione a definire i fatti di Macerata per quello che sono – continua – un atto terroristico di matrice fascista. Ogni tentativo di edulcorare o rendere neutra la notizia è connivenza”.