Migranti, la mappa del Daily Mail: ecco quanto sono aumentati negli ultimi 30 anni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Aprile 2018 - 05:12 OLTRE 6 MESI FA
Migranti, la mappa del Daily Mail: ecco quanto sono aumentati negli ultimi 30 anni

Migranti, la mappa del Daily Mail: ecco quanto sono aumentati negli ultimi 30 anni

ROMA – Un’incredibile mappa interattiva consente di osservare esattamente come, negli ultimi 30 anni, sia aumentata l’immigrazione.

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Per rappresentare il numero di persone che si sono spostate da e verso le nazioni di tutto il mondo dal 1990 ad oggi, gli esperti hanno utilizzato le cifre delle Nazioni Unite
Negli ultimi trent’anni, in alcuni paesi, tra cui gli Stati Uniti, il Regno Unito, il numero di immigrati è raddoppiato.
La mappa, pubblicata sul Daily Mail, inoltre mostra esattamente dove sono arrivati gli immigrati di ciascun paese e dove sono finiti gli emigranti di determinate nazioni.

I risultati sono stati realizzati da esperti del Pew Research Center di Washington DC, think tank indipendente che informa il pubblico sui problemi, gli atteggiamenti e le tendenze che caratterizzano il mondo.
Le cifre si riferiscono al numero totale o agli “stock” complessivi di migranti che vivono in tutto il mondo a partire dal 1990, 2000, 2010 e 2017, e non al tasso annuo di migrazione, o “flussi” correnti in un dato anno.
Poiché i migranti hanno sia un’origine che una destinazione, i migranti internazionali possono essere visti da due direzioni: come emigranti che lasciano il paese d’origine o come immigrati che entrano in un paese di destinazione.
La mappa rivela che la migrazione negli Stati Uniti è aumentata da 23.250.000 nel 1990 a 49.780.000 nel 2017. Nel Regno Unito, da 3.650.000 nel 1990, il numero è salito a 8.840.000 nel 2017.

Anche l’emigrazione dagli Stati Uniti, da parte dei residenti, è aumentata, passando da 1.740.000 nel 1990 a 3.020.000 nel 2017, mentre nel Regno Unito è passata da 2.680.000 a 4.920.000, scrive il Daily Mail.
Secondo la United Nations Population Division un migrante internazionale è colui che ha vissuto per un anno o più in un paese diverso da quello in cui è nato; ciò significa che molti lavoratori stranieri e studenti internazionali sono considerati come migranti.

Inoltre, l’ONU considera i rifugiati e, in alcuni cas i loro discendenti, ad esempio i palestinesi nati nei campi profughi al di fuori dei territori palestinesi, come migranti internazionali.
Ai fini della funzione interattiva, sono incluse nei conteggi totali anche le stime Pew del numero di immigrati clandestini.
Turisti, operatori umanitari stranieri, lavoratori temporanei occupati all’estero per meno di un anno e il personale militare all’estero non sono considerati migranti.
Le Nazioni Unite usano una tassonomia di nazioni e territori e classificano i migranti nati nei territori come migranti internazionali, anche se la loro cittadinanza è diversa dal territorio di nascita.
Ad esempio, persone nate a Porto Rico, un commonwealth statunitense, vengono considerate come migranti internazionali, anche se per nascita sono cittadini americani.
Per questo motivo, alcune stime delle Nazioni Unite sulla popolazione straniera potrebbero differire da altre pubblicate dall’United Census Bureau o dal Pew Research Center.
Come altro esempio, le recenti stime del Pew Research Center mostrano che un minor numero di nuovi immigranti messicani entrano negli Stati Uniti e un maggior numero rientri in Messico.
Le stime delle migrazioni delle Nazioni Unite non riflettono questa recente tendenza Messico-USA e quindi differiscono dalle stime del Pew Research Center pubblicate in precedenza sulla popolazione immigrata messicana negli Stati Uniti.
I dati per i singoli paesi si basano sull’elenco delle Nazioni Unite nel 2017, anche se alcuni di questi non esistevano o avevano confini diversi negli anni precedenti.
Le stime sulla mappa interattiva non elencano le origini dei migranti del mondo, che sono circa 10,6 milioni, sconosciute.
Pew ha rivelato che dal 2010 circa 1,5 milioni di persone hanno lasciato l’Africa subsahariana per l’Europa e gli Stati Uniti, e altre centinaia di persone hanno lo stesso progetto.
Le nazioni africane subsahariane rappresentano otto delle 10 popolazioni migranti internazionali in più rapida crescita dal 2010.
Il numero di emigranti di ciascuno di questi paesi sub-sahariani è cresciuto del 50% o più tra il 2010 e il 2017, molto più del 17% di aumento medio mondiale nello stesso periodo.
A livello nazionale, solo la Siria ha avuto un più alto tasso di crescita nel numero di persone che vivono in altri paesi.
Il numero totale di emigranti in tutto il mondo provenienti da tutti i paesi dell’Africa subsahariana, tra il 2010 e il 2017, è cresciuto del 31%, superando il tasso di incremento sia dell’Asia-Pacifico (15%) che dell’America latina-caraibica (9%).
Nel 2017, circa 25 milioni di migranti sub-sahariani hanno vissuto al di fuori del paese di nascita. L’Africa subsahariana comprende tutti i paesi e territori dell’Africa continentale, tranne Algeria, Egitto, Libia, Marocco, Sudan, Tunisia e Sahara occidentale.