Crollo della lira turca, una lezione per i sovranisti

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 12 Agosto 2018 - 06:09 OLTRE 6 MESI FA
Crollo della lira turca, una lezione per i sovranisti

Crollo della lira turca, una lezione per i sovranisti. Nella foto Giuseppe Turani

ROMA – “Quello turco è una specie di film per noi: potrebbe capitare anche all’Italia, fuori dall’Europa e dall’euro”. A dirlo è Giuseppe Turani in un articolo pubblicato sul sito Uomini & Business che Blitz Quotidiano vi ripropone.

“Il crollo della lira turca, 30 per cento da inizio anno, 7 per cento [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] solo negli ultimi giorni, è la peggiore e più dura lezione che potesse cadere in testa ai sovranisti nostrani. In un certo senso è una specie di visione anticipata di un possibile film italiano (se non avessimo l’Europa e la Bce di Mario Draghi).

Ma che cosa è successo? Da tempo la Turchia viveva di espedienti, cioè di prestiti a brevissimo termine. I mercati preferivano questi perché abbastanza poco rischiosi e comunque ben remunerati. Prestiti più sensati, cioè a più lunga scadenza, ormai erano diventati impossibili: per concederli i mercati chiedevano interessi altissimi. I titoli del debito turco decennali sono arrivati a pagare un interesse annuo del 20 per cento.

Essere padrone assoluti della Turchia e incarcerare migliaia di oppositori non è bastato a Erdogan per migliorare la sua economia. Anzi, probabilmente ha peggiorato le cose. Le economie moderne sono fatte di scambi e di innovazioni. Due condizioni che richiedono la libertà di tutti e la circolazione delle idee e delle persone al posto della galere. Erdogan invece ha trasformato la Turchia in un fortino assediato, controllato dalla sua polizia, e il paese è andato alla deriva.

Non solo. Da bravo sovranista super (“L’America ha il dollaro e l’esercito, ma noi  abbiamo Allah”) ha di fatto isolato il suo paese dal resto del mondo.

Crollo della lira turca, una lezione per i sovranisti

Crollo della lira turca, una lezione per i sovranisti. Nella foto Giuseppe Turani

Da tempo immemorabile è in fila per entrare nell’Unione europea (alla quale un paese così farebbe anche comodo), ma le sue scelte politiche contro i diritti fondamentali di un popolo libero hanno impedito a Bruxelles di accogliere la sua domanda. Quindi è fuori.

E l’Europa, invece di aiutarlo, come sarebbe accaduto se fosse stato un suo membro effettivo, si limita a isolarlo e a fare il conto dei possibili danni che la sua crisi può provocare al sistema finanziario europeo, cioè alle sue banche.

La lezione che si ricava da questa catastrofe è molto netta: Draghi non correrà in aiuto della Turchia, ma pregherà le banche europee di disimpegnarsi il più velocemente possibile.

A questo punto un default turco è quasi inevitabile. Allah, probabilmente, sta guardando altrove e poi non ha comunque il bazooka di Draghi. Essere sovranisti, a volte, costa caro”.