Renzi, tre tragici errori: “io contro tutti”, parlare di banche, fare il populista

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 4 Dicembre 2017 - 12:18 OLTRE 6 MESI FA
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Renzi, occhio agli ombrellini delle talebane fan, ma ha fatto tre errori gravi

ROMA – Renzi, tre tragici errori: “io contro tutti”, parlare di banche, fare il populistaGiuseppe Turani spiega in questo articolo pubblicato per “Uomini & business” (“Gli ombrellini delle talebane renziane”) l’errore di valutazione seguito alla sconfitta sul referendum da parte di Renzi. Errore che porta con sé una polarizzazione interna al campo renziano – talebani in gran numero e riformisti praticamente invisibili – che poco giova allo stesso Renzi, troppo impegnato a parlare di sé, ossessionato dal tema banche, permeabile alle seduzioni del populismo. 

Giusto un anno esatto fa Matteo Renzi perdeva la battaglia della vita, quella del referendum costituzionale, la battaglia che avrebbe fatto di lui il leader del paese per moltissimi anni e ne avrebbe iscritto il nome fra quello dei grandi padri della patria.

Quella sconfitta non è mai stata analizzata bene. Si è solo detto che contro aveva tutta l’accozzaglia e che quindi non poteva che perderla. Ma non lo si sapeva anche prima di cominciarla?

Sicuri che non ci sia stato un errore di Renzi? Ad esempio, impostare lo scontro all’insegna dell’ “Io contro tutti”? Questa roba non paga. Gli eroi che sfidano il mondo intero sono sospetti e comunque stanno sulle scatole. Vanno bene solo al cinema (Rambo). Nessuno vuole chi si mette contro tutti. Semmai si desidera chi riesce a fare squadra, al limite anche con gli avversari.

La verità è che ancora oggi il mondo renziano è diviso grosso modo in due parti: i talebani e i riformisti, questi ultimi in netta minoranza, quasi inesistenti. I talebani (fra cui moltissime signore, scatenate) sono quelli che pensano che qualunque cosa abbia fatto Renzi, dalle scuole elementari in poi, è una genialità. Anzi, pensano che lui sia proprio un genio e che quindi non convenga nemmeno perdere troppo tempo a pensare: “Abbiamo Matteo, cosa altro ci serve?”.

I riformisti pensano invece che sarebbe ora di tornare a parlare di futuro e di cambiamenti. Ma non è facile. Se scrivi che la legge di stabilità (scritta da Padoan e Gentiloni, ma ispirata da Renzi) è una chiavica miserabile, le signore estraggono i loro ombrellini e cominciano a picchiarti in testa: venduto, infame, al soldo dei poteri forti, e via cantando. Esattamente come i grillini peggiori quando parli male di Grillo

Naturalmente si cerca di spiegare che la legge di stabilità è miserabile non perché Padoan non sappia far di meglio, ma solo perché non ci sono i soldi. Il miracolo renziano dei mille giorni ha fatto molte cose, ma non ha trovato pozzi di denaro: poveri eravamo prima e poveri siamo dopo.

Anzi, Renzi (diciamo la verità una buona volta) ci ha messo del suo: in appena mille giorni ha fatto 200 miliardi di nuovi debiti, il 10 per cento di quelli accumulati dall’Italia in tutta la sua storia repubblicana. E aveva proposto di farne ancora di più in futuro (adesso ha smesso di dire questa autentica cretinata, ma forse ci crede ancora).

I riformisti pensano che, ancora oggi, Renzi stia facendo tre errori:

1- Di nuovo, come durante il referendum, si presenta come “Renzi contro tutti”, e si è già spiegato che questo è un film che gli italiani hanno già visto e detestano. Ma la vanità è la vanità.

2- Appena può si mette a inseguire i grillini nella loro coglionate populiste, altro errore. Contro il populismo va eretto un muro invalicabile. Il paese non è rovinato dalle auto blu dei ministri, da ma 40 anni di consociativismo e di non-politica.

3- La commissione bancaria è stato un’altra cretinata. E infatti mezza campagna elettorale si sta facendo su Banca Etruria. La gente non ha tempo e voglia di seguire tutta la complicata storia di quel piccolissimo istituto. Sa solo che il Pd (attraverso Maria Elena Boschi, alter ego di Renzi) vi è stato coinvolto (ingiustamente e indebitamente) e che adesso cerca, faticosamente, di tirarsene fuori. Fra la noia generale. Nessuno segue questa brutta pagina italiana. “Il Pm Rossi accusa Banca d’Italia”, un giorno. Il giorno dopo: “Il Pm Rossi sotto inchiesta per reticenza”. Voltiamo pagina.

Ma poi perché mai il Pd deve presentarsi come un partito anti-sistema (come i grillini)? Qualcuno si è bevuto il cervello nello staff di Matteo? Il Pd deve presentarsi come forza di governo per far andare meglio le cose. Con un programma e uno staff credibile.

Insomma, la gente vorrebbe sapere che cosa accade domani e che cosa sarà dei loro risparmi e del loro destino, e qui invece gli vengono rifilate delle bufale sui mille giorni renziani e complicatissime storie su Banca Etruria. Ma, se provate a spiegare questo, attenti agli ombrellini delle signore talebane renziane.