Di Pietro, niente Regione Molise, Renzi ha detto no. Vincerà un grillino di 33 anni?

di Ama La Sunta
Pubblicato il 10 Marzo 2018 - 15:04 OLTRE 6 MESI FA
Di Pietro, niente Regione Molise, Renzi ha detto no. Vincerà un grillino di 33 anni?

Di Pietro, niente Regione Molise, Renzi ha detto no. Vincerà un grillino di 33 anni?

ROMA – Abbiamo annunciato poche ore fa l’ormai certa candidatura dell’ex pm, ex Italia di Valori, Antonio Di Pietro a candidato Presidente della regione Molise. Quando sembrava ormai sicuro che a correre ricompattando tutto il centrosinistra alle prossime regionali del 22 aprile sarebbe stato il pm simbolo di mani pulite, ecco il colpo di scena: “Resto in campagna”. Ed è caos.

Quello che sembra più probabile è un intervento deciso a gamba tese del segretario dimissionario PD Matteo Renzi che aveva sempre dichiarato: “Finché sarò io il segretario, quello lì nel Pd non ci mette piede!“. E pare che così sia stato.

Il governatore uscente, il pd Paolo Frattura, ha rifiutato di ricandidarsi, quindi PD senza candidato. Intervenendo alla trasmissione Moby Dick su Telemolise Di Pietro ha dichiarato parlando della sua possibile candidatura “No grazie, sono arrivato da poco (a Montenero di Bisaccia, suo paese natale) per potare l’olivo e devo sistemare la campagna”.

Quindi centrosinistra in alto mare, mentre il centrodestra di avvia alla candidatura unitaria di Di Giacomo. I grillini invece hanno terminato le regionarie di rito che hanno incoronato a candidato per la presidenza Andrea Greco, laureato in giurisprudenza, 33 anni, consulente giuridico del gruppo consiliare e il più giovane candidato governatore della storia molisana.

Con la sinistra nel caos più totale i grillini sull’onda del successo delle politiche potrebbero fare il colpaccio, conquistando la presidenza di una regione, titolo che manca nella bacheca 5 stelle, anche se in questa regione la loro forza non è così dirompente.

Certo è che il povero Tonino dopo aver bussato invano alla porta di D’Alema e di Bersani per tentare un rientro nella politica attiva italiana si è visto sfumare sotto al naso una candidatura che sicuramente l’avrebbe reintrodotto a pieno diritto nei giochi di partito.

Gli resta sempre il trattore da guidare.