Grasso: tasserò casa e patrimonio. Di Maio: da 780 e 1638 euro te li darà lo Stato

di Lucio Fero
Pubblicato il 8 Gennaio 2018 - 12:52 OLTRE 6 MESI FA
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Grasso: tasserò casa e patrimonio. Di Maio: da 780 e 1638 euro te li darà lo Stato

ROMA – Grasso leader e bandiera di Liberi e Uguali ha annunciato che con loro al governo non si pagheranno più tasse all’Università. Carlo Calenda ministro ha osservato quel che non ci vorrebbe un ministro per vederlo, magari un leader dovrebbe saperlo di suo. E cioè che la metà buona degli iscritti all’Università le tasse non le paga, neanche un euro. E non le paga in forza e ragione di reddito familiare basso. Realmente basso o dichiarato tale. Comunque le tasse all’Università le pagano soli i figli di famiglie che economicamente male non stanno. Dunque come “cosa di sinistra” l’abolizione delle tasse universitarie fa un po’ acqua. Ma fa niente, Grasso una tassa da togliere la doveva trovare anche lui. Un po’ lontanucci dal mondo reale gli devono aver detto “diritto allo studio” e Grasso si è convinto che era valore autentico della sinistra.

Di promesse Grasso e Liberi e Uguali ne hanno fatte anche altre per chi li voterà. Prima tra tutte: nuove tasse su casa e patrimonio. Reintroduzione della tassa sulla prima casa. Fondamentalmente da reintrodurre secondo il pensiero di Liberi e Uguali perché cancellata la tassa da…Renzi! E se Renzi l’ha tolta, Grasso-Boldini la rimettono. Chi ha una prima e anche sola casa di valore sopra i 400 mila euro (o anche un po’ sotto si vedrà) ripagherà la tassa sulla casa se Grasso-Boldrini-Bersani avranno una qualche voce in capitolo. Per chi ha due case aliquota aggiuntiva.

Inoltre, sempre nel caso Grasso-Boldrini siano al governo e o nei paraggi, “nuova tassa sul patrimonio personale”. Di più non dicono, ma è già abbastanza.

Inoltre più Irpef sopra i 40 mila euro lordi annui. Dunque buste paga da limare con nuove tasse se la busta viaggia sopra i 2.500 netti mensili. Soglia questa considerata evidentemente quella della agiatezza economica.

Se non si inventavano quella della tasse universitarie da cancellare quelli di Liberi e Uguali restavano soli a non promettere di toglierne una di tassa. Ma nonostante questo sforzo un po’ contro natura…al cuor non si comanda. E Grasso-Boldrini-Bersani-D’Alema non nascondono la loro predilezione per la tassa che fa giustizia sociale, per il socialismo attraverso una via sola, quella fiscale. Quindi promettono…tasse.

Di Maio candidato leader M5S che ha ben più probabilità di contare di quante ne abbia Grasso invece non promette tasse. Scrive una lettera a La Stampa in cui spiega che niente meno loro al governo abbasseranno la spesa pubblica tagliando niente meno che 50 miliardi di imprecisati sprechi (a precisarli ci si rimettono un sacco di voti). Promette che taglieranno le pensioni solo quelle sopra i 5.000 euro netti (cioè pochissime, con quei tagli il governo M5S si potrà comprare caffè e cornetto). Ma soprattutto “nessuno dovrà vivere con meno di 780 euro al mese se è single e con meno di 1638 euro se è una famiglia con due figli, grazie al nostro reddito di cittadinanza garantiremo a tutti di vivere dignitosamente mentre si formano e cercano un lavoro.

Dunque, riepilogando: Berlusconi ci darà aliquota Irpef 20 per cento o giù di lì e mai più alta. Salvini ci rimanderà in pensione a 62 anni circa. Di Maio darà da 780 a 1638 euro al mese a chi non ce l’ha. Sempre Berlusconi e Salvini daranno mille tondi al mese a chi non li ha o non ci arriva. E aboliranno il bollo auto. Renzi toglierà il canone Rai e darà altri 80 euro al mese a chi ne fa 30 mila l’anno lordi. Grasso ci manderà gratis all’Università…Sarà un mondo meraviglioso, comodo e caldo dopo le elezioni. Chiunque vinca. Mai in mezzo secolo di campagne elettorale viste e vissute c’erano state da parte di chi chiede il voto tanta impudenza, indecenza e da parte di chi andrà a votare simmetrica disponibilità a premiarle.