Claudio Lotito: “Mi faccio tutti i vescovi…”. E poi su Grillo, la Federcalcio…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Febbraio 2018 - 12:44 OLTRE 6 MESI FA
Claudio Lotito, candidato con Forza italia al Senato: "Mi faccio tutti i vescovi...". E poi su Grillo, la Federcalcio...

Claudio Lotito: “Mi faccio tutti i vescovi…”. E poi su Grillo, la Federcalcio… (foto Ansa)

ROMA – Claudio Lotito, presidente della Lazio e oggi candidato alle elezioni 2018 con Forza Italia al Senato, ne ha per tutti in un colloquio con Goffredo De Marchis di Repubblica, articolo ripreso da Dagospia, che pubblica gli estratti più rilevanti e divertenti che riportiamo:

«Fino a che c’ero io in Federcalcio abbiamo fatto dei grandi Europei e Conte stava in panchina. Mi sono allontanato un attimo ed è arrivato il terremoto».

«A Cortina la mia villa è molto più bella e più grande di quella di Montezemolo». Farà il ministro dello Sport? «Voglio diventa’ senatore. E quando sto lì sarò attivo, mica dormo».

«Renzi è dinamico? Ma se ha distrutto il Paese, non c’ è una sola riforma che funzioni. Pure io so’ dinamico…» e improvvisa un twist roteando la pancia fuori misura. Il presidente della Lazio è in campagna elettorale nel collegio Avellino-Caserta-Benevento. Collegio plurinominale, al secondo posto dietro Sandra Mastella. L’ha presa sul serio. «Mi faccio tutti i vescovi, uno per uno. Pensa che riceverebbero una persona che non è perbene?».

Tappa di Sessa Aurunca, 20 mila abitanti, alto casertano. […] Parla romanesco, gioca sempre all’attacco.

«Mi dicono: Lotirchio, caccia i sordi. Pare che ce devi rimettere per forza. C’ è gente che la mattina si alza all’ alba per guadagnare 1500 euro. I giocatori stanno spaparanzati, magnano e bevono per dare du’ calci a un pallone».

«Grillo veniva da me molto prima di fare i 5stelle. Se portava un computer. Guarda qui, guarda là, vedi sto diagramma. Io gli dicevo: queste sono chiacchiere, che voi fà?».

«Il reddito di cittadinanza fa ridere, una roba parassitaria. E i parassiti uccidono. Berlusconi non ha torto quando osserva che nessuno di loro ha mai lavorato. Ma uno che non lavora come fa creare posti di lavoro? Me sembra difficile».

«Le larghe intese? Ma come parla. L’inciucio? Ma siamo matti. Il consociativismo è stato il male assoluto. Dobbiamo fare le riforme, non stare fermi. Io le ho sempre fatte, le riforme. Me dicevano: queste vanno contro la Lazio. E chi se ne importa. Non bisogna guardare il particulare guicciardiniano».

Col presidente del Sessana che si lamenta del boicottaggio del sindaco del Pd, Lotito fa il saggio: «Tu digli che nella vita c’è il viaggio di andata e quello di ritorno. Oggi il sindaco si sente la vacca sacra, domani magari diventa il toro che prendiamo per le palle».

«Dal 2011, con la pseudo democrazia parlamentare dei governi non espressi dal popolo abbiamo avuto Monti e lo conosciamo, Letta stai sereno, il dinamico Renzi e il non dinamico Gentiloni. Mai un programma». […] «Quando un calciatore viene da me per un aumento gli rispondo: vattinne!».

Pausa. E torna al romanesco. «Visto? Me so’ calato nella realtà locale».