La comunità islamica: «Così è tremendo»

La Domus Aurora di Gavardo
La Domus Aurora di Gavardo
La Domus Aurora di Gavardo
La Domus Aurora di Gavardo

Manca solo il nulla osta del Consolato per l’annunciato trasferimento in Marocco delle salme dei cugini Salah e Imad Natiq, di Nozza di Vestone, e di Imad El Harrami, di Preseglie. Tutti e tre saranno sepolti nel cimitero di Beni Mellal, città da oltre 200 mila abitanti nel centro del Paese, la terra d’origine delle loro famiglie. Intanto ieri sera la moschea di Vestone ha ospitato non solo i parenti, gli amici e i conoscenti, ma anche tante famiglie italiane e marocchine dei due paesi valsabbini per l’ultimo saluto collettivo a tre delle cinque vittime del tragico schianto di sabato sera. Sono in programma oggi, invece, i funerali di Irene Sala, a Villanuova, e di Dennis Guerra, a Sabbio Chiese. In attesa del trasferimento, le salme riposano ancora alla Domus Aurora di Gavardo. Il commosso viavai ieri di fatto si era già in gran parte esaurito, in quanto il rito musulmano che precede la sepoltura si è già compiuto domenica sera, in presenza di decine e decine (se non centinaia) di persone. I tre ragazzi, così come prevede il rito islamico, sono stati deposti con il volto in direzione della Mecca e poi lavati per essere «purificati». Al termine di questo passaggio, la funzione è proseguita con il momento in cui i feretri sono stati avvolti in sudari bianchi che tengono scoperto solo il volto. In ultimo, ma non per importanza, un breve attimo di raccoglimento (che dura solo pochi minuti) noto come Salat al-Janazah, la preghiera funebre islamica. Da tutta la valle arrivano messaggi di vicinanza e solidarietà alle famiglie: in collaborazione con le associazioni islamiche del territorio è nata una raccolta fondi spontanea, che servirà a supportare i familiari nelle spese di funerali e sepoltura. Salah Natiq era il più grande. Classe 2000, era nato in Marocco, ma si era trasferito in Italia ancora da piccolo. Salh era cugino di Imad Natiq, classe 2002 e vent’anni ancora compiere, nato a Gavardo e cresciuto in Valsabbia. Abitavano entrambi a Nozza di Vestone, a poche decine di metri l’uno dall’altro; lavoravano entrambi come operai, in due diverse aziende metalmeccaniche della zona. Oltre ai genitori, Salah lascia nel dolore anche due sorelle e un fratello, tutti e tre più grandi di lui: Imad, che da poco si era trasferito a Nozza dopo aver abitato a Pertica Alta, lascia invece due sorelle più piccole. Anche Imad El Harram era nato e cresciuto in Valsabbia, classe 2002, vent’anni non ancora compiuti e dallo scorso anno era cittadino italiano, una circostanza di cui andava orgoglioso. Insieme alla famiglia aveva vissuto prima a Capovalle, per poi trasferirsi a Preseglie. Lo piangono mamma e papà, un fratello e due sorelle. «Li conoscevo bene tutti e tre – spiega Amin Natiq, cugino di Salah e Imad e presidente dell’associazione culturale Es Salam di Vestone –. In questi giorni tristi voglio esprimere gratitudine a tutta la comunità, alle tante persone che ci sono state vicine e che ci hanno aiutato, anche a nome dell’associazione Luce di Odolo e del Centro culturale islamico del Garda e della Valsabbia di Vobarno. Siamo tutti uniti in questo tremendo dolore».•. A.Gat.

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