Cane acquista 70 dollari di pornografia: dal 2019 ad oggi

di Bufale.net Team |

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Cane acquista 70 dollari di pornografia: questa la segnalazione che ci è arrivata oggi. Stranamente oggi alla stampa Italiana ed estera, dato che la storia risulta essere del 2019.

E la storia, per quanto possa sembrare ilare o bizzarra, risulta effettivamente accaduta. Talvolta può accadere che un bambino giocherellando col telefono piazzi chiamate a numeri a caso: ma un barboncino che si abbona a servizi porno giustifica quel genere di ilarità che stimola nella stampa l’istinto a giochi di parole vari.

Se in inglese del resto l’arrapato non è “il maiale” ma il “cane” (horndog, “horny dog”, cane eccitato) sembra che il motivo sia per consentire al New York Times la battuta.

Cane acquista 70 euro di pornografia: dal 2019 ad oggi

Cane acquista 70 euro di pornografia: dal 2019 ad oggi, foto di T. Barnes

Come abbiamo anticipato, la storia comincia nel 2019.

Cane acquista 70 euro di pornografia: dal 2019 ad oggi

T. Barnes, disabile titolare di pensione di invalidità, era (ed è) anche il padrone di un Bichon Frise (razza affine al barboncino, e come tale erroneamente identificato in diverse fonti) di nome Marino.

Nel 2019 Marino, come molti animaletti domestici, decide di saltare sul letto mentre il padrone sta guardando il servizio di TV Satellitare e in streaming DirecTV. Saltando sul telecomando, secondo la ricostruzione di Barnes, ha attivato un abbonamento a Hustler, canale tematico dedicato alla pornografia, per il valore di 70 dollari.

A questo punto Barnes dichiara di aver contattato l’emittente per ottenere la cancellazione e, nonostante i solleciti telefonici, aver continuato ad avere il canale porno nella sua lista tematica.

All’arrivo della prima bolletta Barnes ha quindi deciso che avrebbe dedotto il costo del canale e pagato solo il resto, insistendo con le sue doglianze. Del resto, come aveva dichiarato, erano soldi a lui necessari che l’emittente “gli stava togliendo di bocca”.

L’emittente ha sospeso tutti i servizi per parziale insoluto.

La storia comunque ha un lieto fine: Barnes ha contattato l’FCC, l’equivalente americano del nostro Corecom, l’autorità garante, ottenendo il ripristino del servizio e la definitiva rimozione del servizio non richiesto, sia pur riconfermando lo scoramento per l’esperienza patita.

Esperienza tornata sui nostri schermi tre anni dopo per un momento di ilarità che per Barnes non è stata tale.

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