“Uso illecito dei fondi regionali. In Sardegna politici condannati per peculato aggravato torneranno a legiferare per conto della collettività. Nonostante questo… Grazie Ornella! Grazie di cuore”. Lo scrive in una nota Facebook Mara Lapia, deputata sarda del Movimento 5 stelle.

“Voglio esprimere la mia vicinanza e solidarietà a Ornella Piredda, la funzionaria regionale che con grande coraggio 10 anni fa denunciò l’uso illecito dei fondi destinati ai gruppi del Consiglio regionale sardo, dando vita ad un’inchiesta che ha coinvolto circa 100 politici appartenenti a tutti gli schieramenti e che ha portato al momento 13 condanne. Voglio condividere pubblicamente con lei l’indignazione nel vedere questi personaggi tornare a sedere sui banchi del Consiglio nonostante le condanne in primo grado. Immagino che per Ornella sia stato difficile, se non impossibile, durante questi lunghissimi dieci anni, non chiedersi: “chi me l’ha fatto fare?”. L’attuale seppur parziale evoluzione dell’inchiesta, certamente non è da incentivo per gli onesti cittadini che oggi, confidando nella giustizia, vorrebbero denunciare malefatte, ancor peggio se perpetrate dai potenti di turno”.

“Come si può avere fiducia in una giustizia così lenta e così “debole con i forti”?” si chiede Lapia. “Ci sono voluti 10 anni per una condanna di primo grado, e ora si attende l’appello nel prossimo mese di Ottobre. Ricordo bene che dal lontano ’94 e in tutte le campagne elettorali che ne sono seguite, i tempi lenti della giustizia sono stati sempre denunciati pubblicamente per persuadere l’elettorato. Bugie, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Se la giustizia fosse veloce, è evidente a tutti che i primi a pagarne le conseguenze sarebbero i politici che per decenni hanno campato dalle istituzioni pubbliche e oggi attendono con ansia la taumaturgica “prescrizione”, l’indulgenza plenaria che lascerà il loro certificato penale candido come la neve. C’è da prendere atto che la Legge Severino non è sufficientemente rigorosa, perché diversamente non consentirebbe a condannati in primo grado per peculato (reato tra i più odiosi e gravi per un amministratore pubblico) di continuare a svolgere l’importante ruolo di consigliere regionale”.

Segnalerò – promette la portavoce del Movimento 5 Stelle – al ministro Bonafede questo caso emblematico, affinché si avvii un serio percorso di correzione di queste storture legislative. Se i diretti interessati avessero un briciolo di dignità e di coscienza, eviterebbero di tornare ad occupare quei banchi, perché dopo la condanna in primo grado non rappresentano più il popolo che li ha eletti. Dovrebbero invece, se sono certi della loro innocenza, rinunciare alla prescrizione per ottenere una assoluzione piena, nel merito del processo. Spero che gli elettori delle forze politiche interessate siano indignati quanto me, e chiedano loro a gran voce di rinunciare al proprio seggio. In caso contrario, spero conservino buona memoria di questi fatti almeno fino al prossimo febbraio, quando torneremo finalmente al voto”.

“Ornella non sei sola” conclude Lapia. “Le condanne hanno dimostrato la bontà delle tue denunce. I sardi ti devono un sincero grazie. Questo è il mio”.