“Caminera Noa esprime solidarietà incondizionata all’indipendentista Luigi Caria accusato assieme ad altre due persone di aver sostenuto i combattenti curdi dell’YPG nella guerra contro i terroristi dell’Isis. Non ci interessa verificare la veridicità delle accuse mosse dalle veline diramate dalle questure perché riteniamo legittima la lotta ai fanatici fascisti di Daesh che dal 2012 hanno insanguinato il nord della Siria, condannando migliaia di persone alla fuga e alla disperazione, distruggendo le loro case e strappandole alle loro terre”, così, attraverso un post pubblicato sul noto social network, Giovanni Fara e Alessia Etzi, portavoce del movimento politico indipendentista “Caminera Noa” esprimono la propria vicinanza a Pierluigi Caria, coinvolto nelle indagini sulla rete dei foreign fighter sardi.

“Sono stati proprio i curdi dell’Ypg, perdendo centinaia se non migliaia di uomini e donne, ad aver contribuito più di tutti alla disfatta dell’Isis in Siria – proseguono – riteniamo dunque che l’accusa di terrorismo vada non solo respinta con sdegno e preoccupazione in quanto del tutto infondata ma che rappresenti l’ennesima operazione repressiva nei confronti di chi da sempre si batte per affermare il diritto alla libertà, alla democrazia e all’indipendenza del Kurdistan”.

“Non ci sorprende affatto che simili accuse vengano fatte alla vigilia delle elezioni regionali poiché è chiaro l’intento di inquinare il dibattito politico e nascondere ai sardi la natura dei loro problemi, a cominciare dall’occupazione militare, dalle devastazioni ambientali e dalla produzione e il traffico d’armi che interessa l’isola e che vede da sempre contrapposti coloro che si battono nelle file del movimento per l’emancipazione nazionale e sociale del popolo sardo – e concludono – Caminera Noa ribadisce quindi il suo sostegno e la sua vicinanza ai combattenti per la libertà e la democrazia che, con estrema generosità e anche a rischio della propria vita, si sono battuti contro i terroristi dell’Isis ed ogni forma di fascismo e fanatismo, condannando con forza la natura intimidatoria delle perquisizioni che hanno colpito in queste oltre che Luisi Caria, il presidente dell’ASCE (Associazione Sarda Contro l’Emarginazione) e sostenitore di Caminera Noa Antonello Pabis”.