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Il Partito comunista italiano fa un’appello al Consiglio comunale di Cagliari: “Approvi e lanci un appello alla Comunità internazionale in modo che si adoperi per fare assumere a Israele le proprie responsabilità in quanto Paese occupante per il trattamento della popolazione civile secondo quanto previsto dal diritto internazionale umanitario. ”

Secondo il Partito comunista Federazione Cagliari infatti “le prese di posizione, da parte dei Consigli Comunali e di tutte le istituzioni, sono un mezzo efficace per mettere Israele di fronte alle proprie responsabilità nel rispetto del diritto internazionale e ci auguriamo che la legge 185/90, che vieta all’Italia la vendita di armi a paesi in stato di conflitto armato o verso paesi i cui governi sono responsabili di accertate violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti dell’uomo, venga applicata chiedendo l’embargo militare a Israele”.

Nel corso delle ultime settimane si è assistito a una durissima repressione da parte delle Forze Armate israeliane delle proteste pacifiche della popolazione palestinese dei Territori Palestinesi Occupati (TPO), nell’ambito delle mobilitazioni popolari contro le politiche di occupazione israeliane, contro il blocco illegale israeliano della Striscia di Gaza e per il diritto al ritorno dei rifugiati (sancito dalla risoluzione 194 dell’ONU) protrattesi fino al 15 maggio, ricorrenza del 70° anniversario della fondazione dello Stato di Israele, che i palestinesi ricordano come il Giorno della Nakba (Catastrofe).

Il Partito comunista chiede al Consiglio comunale, al Governo italiano e agli organi della Unione Europea di impegnarsi per la sospensione delle forniture di armi e attrezzature militari come chiesto anche da Amnesty International. Infine che i governi europei e le ONG possano farsi promotori di un canale umanitario che consenta di supportare gli ospedali locali e fornire farmaci e materiali medici per aiutare la popolazione della Striscia di Gaza che necessita di cure mediche.