Il tempo è quasi scaduto ma, al momento, solo il centrosinistra ha chiuso il cerchio con il nome del giornalista Andrea Frailis. Gli altri – M5s e centrodestra – ancora devono scegliere da chi farsi rappresentare alle suppletive del 20 gennaio. Si corre per il collegio uninominale di Cagliari per la Camera rimasto vacante dopo le dimissioni del velista ex pentastellato Andrea Mura: entro lunedì 17 i nomi dovranno trovarsi sui tavoli della cancelleria della Corte d’Appello. Dagli ambienti grillini trapela poco, se non che lo staff di Luigi Di Maio potrebbe decidere di sciogliere le riserve nelle ultime ore disponibili, quindi proprio il 17. Il centrodestra, invece, è in difficoltà.

A correre il 4 marzo fu il coordinatore di Fi Ugo Cappellacci, poi entrato a Montecitorio grazie al proporzionale. In teoria l’opzione spetterebbe ancora agli azzurri, tuttavia nove mesi dopo gli equilibri sono cambiati: la Lega – alleata in queste politiche bis e alle regionali con Fi e Fdi, ma al governo nazionale col M5s – è in forte ascesa anche in Sardegna; dunque non sarebbe strano se rivendicasse il diritto di scelta, tanto più che in caso di vittoria avrebbe un nuovo parlamentare a sostegno di Giuseppe Conte. Ma se anche – come sembra – riuscissero a spuntarla gli azzurri, resta il problema di chi far scendere in campo: Alessandra Zedda si è praticamente smarcata, rimane l’ipotesi del consigliere Edoardo Tocco, e nelle ultime ore è spuntato anche il nome di Stefano Tunis, che però avrebbe rifiutato perché impegnato a lavorare sulla lista di Sardegna Venti.20 con cui si presenterà alle regionali di febbraio. Non è ancora da escludere, poi, una corsa dell’eurodeputato Salvatore Cicu.

Sullo sfondo attriti interni al partito, culminati due mesi fa nella presa di posizione degli stessi Cicu e Zedda, con il deputato Pietro Pittalis e i tre consiglieri Antonello Peru, Marco Tedde e Stefano Coinu all’attacco per un cambio al vertice di Fi. La crisi è rientrata, ma al di là delle apparenze le divisioni restano. Lo dimostrano le difficoltà nella scelta del candidato. Di fronte a questo stallo, Fdi minaccia di presentare una candidatura autonoma. Sarebbe stata la stessa leader Giorgia Meloni ad annunciare ai suoi il possibile strappo.