Allegato B
Seduta n. 368 del 15/9/2010


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SALUTE

Interrogazione a risposta scritta:

FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il quotidiano La Repubblica nella sua edizione del 13 settembre 2010 ha pubblicato un articolo del giornalista Davide Carlucci, «Le 60 vittime dell'amianto riemerse dall'oblio»;
al momento l'ultimo a finire nel registro degli indagati, con l'accusa di «omicidio colposo» risulta essere il cavaliere del lavoro Renato Riverso: deve rispondere della morte del signor Eraldo Pagella, un suo dipendente che lavorava alla Ibm di Segrate, di cui Riverso è stato presidente del consiglio d'amministrazione tra il 1982 e il 1984;
il signor Pagella avrebbe malato fibre d'amianto in locali che si penserebbero insospettabili: la reception, la mensa, i locali tecnici, gli uffici, interamente imbottiti di amosite, sostanza che gli avrebbe provocato la morte per mesotelioma nell'agosto del 2006;
l'avviso di chiusura indagini, notificato dal pubblico ministero Giulio Benedetti, è solo l'ultimo atto di una serie di nuove inchieste, che stanno riguardando i morti e gli ammalati per amianto e altre malattie professionali nella città di Milano;
sono almeno sessanta le vittime indicate nei fascicoli come «parti lese»; oltre alle 41 vittime della Pirelli, riemergono dal passato casi «storici»: a chiedere giustizia sono anche i lavoratori della Breda; e il giudice per le indagini preliminari, Cristina Di Cenzo, ha fatto riaprire i termini per le nuove indagini;
la locale Asl ha consegnato una relazione di fuoco su quel che succedeva alla Breda Fucine di Sesto San Giovanni: sopralluoghi che fin dal 1987 parlavano della presenza di amianto nei teli, nelle guarnizioni e nei manufatti; lettere allarmate inviate a tutte le autorità competenti; descrizione di un luogo di lavoro «insalubre, polveroso, con massiccia presenza di amianto»;
la polizia giudiziaria ha raccolto penose e drammatiche storie di addetti e operai, come quella di un saldatore, che dopo ventanni di lavoro ha contratto il «Parkinson manganico», una forma molto rara della malattia che colpisce chi è a contatto con il manganese. L'operaio fin dal 1999 accusa un tremore alla mano destra. Viene ricoverato in una clinica specializzata a Brescia, ma i medici aziendali lo giudicano idoneo al lavoro anche quando il tremore si estende;
fra i tanti, ha testimoniato anche il dottor Roberto Lucchini, docente di medicina del lavoro a Brescia, secondo il quale «i medici di fabbrica non potevano ignorare, all'epoca dei fatti, danni dall'esposizione al manganese»;
casi di mesotelioma pleurico sono stati denunciati in aziende come la Syndial di San Donato, la Rondanini spa di Busto Garolfo, la Italtel, la Faema service, la Aerimpianti di Milano, le distillerie fratelli Ramazzotti di Lainate;
alla Om, società del gruppo Fiat: cinque ex dipendenti, in servizio negli anni


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'70 e '80, sono morti recentemente perché, sostengono i familiari, avrebbero malato fibre d'amianto -:
se quanto pubblicato dal quotidiano La Repubblica corrisponda a verità;
quali iniziative si intendano promuovere o adottare in ordine a quanto sopra esposto.
(4-08601)