Cagliari, scheletri e tesori a Sant’Avendrace: nella nuova chiesa un museo e un ossario

Mentre va avanti la caccia alle reliquie del santo, il parroco dà corpo a un progetto che prevede la sistemazione di un ossario capace di ospitare i resti di 160 scheletri trovati sotto la chiesa e i reperti dell’ultima campagna di scavi archeologici. Don Simula: “Sarà un polo culturale per tutto il quartiere”


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Un ossario coi resti di oltre 160 scheletri trovati sotto la chiesa e un museo che custodirà tutti i reperti trovati nell’antico edificio. Nell’ambito di una riqualificazione dell’antico edificio religioso che, anche attraverso un’attenta campagna di scavi archeologici attualmente in corso, sta riportando alla luce i propri tesori dimenticati nel tempo e sta riacquistando la sua fisionomia autentica. Sarà un vero e proprio polo culturale quello che nascerà, entro il 2020, nella chiesa di Sant’Avendrace: uno spazio in grado di attrarre fedeli e turisti e capace di mettersi in relazione con il più vasto sistema turistico culturale e naturalistico che comprende la necropoli di Tuvixeddu e la laguna di Santa Gilla.

Tutto nei progetti del parroco, don Alessandro Simula che in cuor suo confida anche nella ciliegina sulla torta: il ritrovamento dei resti di Sant’Avendrace, il quinto vescovo di della storia di Cagliari che, secondo la tradizione, sarebbe sepolto proprio sotto la navata centrale edificio che presto sarà oggetto di scavi.

Le ossa del santo furono trovate il 13 settembre nel 206. Ma è difficile, secondo don Simula, che sia morto, come attesta la letteratura religiosa, nell’85, quando il cristianesimo in Sardegna ancora non era arrivato. Più probabilmente si tratta di un santo del II/III secolo dopo Cristo. “La necessità di indagare la parte più antica dell’edificio quella dell’impianto romanico è giustificata dal desiderio di sapere di più su questa chiesa”, spiega il sacerdote, “che nei secoli non è stata mai indagata ed è tra quelle meno conosciute in città, pur essendo parrocchia dal XVII secolo”.

Attualmente sono in corso i lavori sono di contrasto all’umidità di risalita, è stato rimosso il pavimento per installare un sistema capace di favorire il ricambio dell’aria e contrastare la fortissima umidità (la chiesa è pochi metri dallo stagno).

È stato rimosso l’altare con l’ambone, verrà ripristinata l’antica sagrestia e verrà creato un ossario dove verranno sistemati i resti umani trovati nel corso dei lavori: “160 scheletri che attestano una frequentazione assidua del sito religioso”, conclude don Simula, “Sant’Avendrace ridiventerà un luogo di culto importante e riavrà quel ruolo che nella storia del quartiere ha avuto, la chiesa merita una riqualificazione turistica e culturale che produrrà anche ricadute economiche sul rione”.

Il progetto prevede anche un piccolo museo parrocchiale all’interno del quale verranno esposti frammenti punico romani e dell’età altomedievale che son stati ritrovati nel corso degli scavi e documenterà con percorsi illustrativi le varie fasi del restauro e tutti i tesori che dopo tanti secoli di oblio stanno tornando alla luce.