POLITICA

Albano – Il caso del ‘senzatetto’ di via Vascarelle nel mirino di Cuccioletta (Fratelli d’Italia): ‘L’Amministrazione si dimentica degli invisibili, come a piazza Zampetti…’

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“Una vita che non sia umiliazione e privazione”. Questo l’augurio con cui Roberto Cuccioletta, portavoce di Fratelli d’Italia di Albano, termina la sua lunga lettera, attraverso la quale denuncia due situazioni di emergenza sociale sulle quali la mano dell’Amministrazione comunale non s’é vista

Cuccioletta Nobilio Silvestroni
In primo piano Roberto Cuccioletta; dietro di lui il gruppo consiliare di FDI

“Troppo presi a preoccuparsi delle iniziative del Ministero degli Interni, l’amministrazione di sinistra di Albano – esordisce Cuccioletta -, molto attenta, giustamente, alle esigenze dei clandestini da accogliere nel nostro territorio, si dimentica degli “invisibili” che vivono nella nostra città. E’ di questi giorni – continua il portavoce di FdI – la polemica sullo “Ius Soli”, innescata ad arte da quell’azione scellerata e criminale dell’autista dello scuolabus. Tutti a sostenere con forza la necessità di dare la cittadinanza e i diritti civili ad una famiglia di immigrati. E’ facile guardare lontano da casa propria per sputare sentenze, è difficile affrontare i problemi che ci sono vicini. C’è ad esempio un clochard, altri lo chiamano barbone anche se sarebbe un termine da scartare perché è politicamente e più umanamente corretto usare senzatetto, anche se non rende appieno l’idea, che vive indisturbato dentro all’ingresso (tra la serranda e la porta) del magazzino comunale di via Vascarelle. E’ soprannominato dai giovani “il principe” per il suo noto contegno inglese”.

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“Per scelta di vita o per costrizione degli eventi della vita, è costretto a vivere una vita disagiata. Qualunque termine si voglia usare, al giorno d’oggi ci sono parecchie persone in precarie condizioni di vivibilità, quelli che non trovano di meglio che un cartone per potersi riparare dal freddo durante il riposo notturno trascorso su una panchina o sotto i portici. Rimanere senza casa – evidenzia Roberto Cuccioletta – non significa soltanto non avere un tetto sotto il quale ripararsi. Significa soprattutto, essere privati della propria “dimora”, che è molto di più dell’abitare: è quello spazio di relazioni, di rapporti interpersonali che consentono alla persona di “vivere” un territorio, di sentirsene parte integrante e vitale. Dimora che, invece, una famiglia di “invisibili” ha trovato tempo fa a piazza Zampetti. Hanno trovato una casa senza servizi igienici e senza fognatura. Una casa che casa non è perché in passato sembra essere stato un magazzino. Sono semplicemente ignorati, inesistenti, fantasmi…sono Invisibili a questa amministrazione tanto da non aver diritto ad una casa popolare. Sono una famiglia albanense, invisibile e dimenticata da tutti, ma non da noi di Fratelli d’Italia che ci impegneremo sin da subito, insieme nostro gruppo consiliare, a batterci affinchè loro, come tutti gli invisibili, abbiano il giusto riconoscimento ed una vita che non sia umiliazione e privazione”.

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