Quel rudere di via Stretto Antico che diventa rifugio per immigrati

Da un lato la necessità di garantire la sicurezza dei residenti, dall'altro l'opportunità di evitare che delle persone dormano all'aperto d'inverno. 

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    Un rudere che diventa un giaciglio troppo lontano il concetto di casa. Esseri umani, come gli immigrati che ne fanno un rifugio di fortuna, e residenti che si lamentano per la presenza di quei giovani troppo spesso dediti ad attività illecite. Nei pressi di via Stretto Antico, a pochi metri dal bivio Nalini, trovare un giusto equilibrio tra esigenze di sicurezza e necessità di garantire condizioni minime di dignità a degli esseri umani è davvero complicato. I giovani immigrati arrivano per lo più dai centri di accoglienza vicini, dove non hanno un obbligo di rientrare, possono quindi decidere, se pur in condizioni proibitive, di restare in un posto in cui però, negarlo sarebbe inutile, diventano, loro malgrado, facili prede di una delinquenza locale che li utilizza nell’attività di spaccio. Un cane che si morde la coda e soprattutto l’oggettiva difficoltà di studiare soluzioni alternative che garantiscano dignità e sicurezza a tutti.

    g.z.

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