Cattedrale di Cremona
Ad oltre 35 anni dal prezioso scritto di Alfredo Puerari, storico dell’arte cremonese, esce in occasione del IX centenario di…
La Cattedrale di Santa Maria Assunta è più che mai, per i tesori d’arte che essa racchiude, per la possente struttura architettonica che la caratterizza e soprattutto per le celebrazioni sacramentali che scandiscono la vita del popolo cristiano, segno e sacramento della gloria di quel Dio che ha voluto abitare tra noi, piantando la sua dimora fra le case e nel cuore degli uomini. Se il vero tempio di Dio è il Corpo del Signore risorto, il tempio di pietra, nel quale si radunano le “pietre vive” che sono i discepoli di Gesù, in qualche modo prolunga il mistero e la realtà dell’Incarnazione del Verbo. Dio infatti non ha voluto rimanere nascosto nel suo mistero insondabile e invisibile, ma ha scelto di intrecciare la sua vita con la nostra, entrando, nella persona del Figlio, nella nostra anagrafe, nella nostra storia e nella nostra geografia. A partire dall’evento dell’Incarnazione, Dio si è consegnato a noi in tutte le fattezze dell’umano, comprese le dimensioni delle arti figurative e architettoniche che sono tra le espressioni più alte dello spirito umano. Si può dire che l’incarnazione di Dio è anche
la sua entrata nella materia, l’inizio del grande movimento per cui tutta la materia deve diventare vaso contenitore del Verbo
”
(J. Ratzinger).
La ricchezza iconica del nostro Duomo è un potente ausilio non solo per comprendere conoscitivamente, ma anche per entrare esistenzialmente nella storia della salvezza, che è la storia dell’incontro di Dio con le vicende dell’uomo.
Varcando la soglia del nostro massimo tempio cittadino, non possiamo non essere attratti dalla figura del Redentore, ritratto – nella sua severità di giudice benigno e misericordioso, tra i simboli degli evangelisti e insieme ai santi protettori della Città – nella gloria del cielo, termine ultimo e definitivo dell’umana avventura, compimento di ogni nostro desiderio, di ogni nostro sospiro, di ogni nostro travaglio. Condivide la gloria del Figlio Redentore la Madre, la Vergine Assunta, alla quale è dedicata la Cattedrale e che è ritratta nella pala dell’abside: a ricordarci che il nostro itinerario esistenziale ha in Maria
un segno di consolazione e di sicura speranza per il popolo pellegrinante di Dio
”
(Lumen Gentium 68).
Quatto profeti dai lineamenti antichi ci accolgono ai lati del portale maggiore della Cattedrale e lasciano intuire quanto lontano nel passato si debba cercare per risalire alle origini di questo meraviglioso tempio. È un mistero su cui può far luce una lapide murata nella Sacrestia canonicale: la “Pietra di Fondazione”.
Il Torrazzo è la seconda torre campanaria medievale più alta d’Italia e la 36a d’Europa: alto 112,54 metri, ma è la più alta costruita in laterizi. costruito a doppia canna, si compone cioè di due torri inserite l’una nell’altra; nell’intercapedine corre una scala di 502 gradini.
Il Battistero di Cremona, in stile romanico, è meno appariscente e più severamente spoglio rispetto a quelli di Firenze. Pisa e Parma. La tecnica della costruzione della volta ha anticipato di circa due secoli quella della cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze, opera del Brunelleschi. La tecnica laterizia è certamente un’ineguagliabile gloria cremonese destinata poi a trionfare nelle proporzioni del Torrazzo.
La chiesa è dedicata a San Girolamo e al suo discepolo Sant’Eusebio da Cremona.
Girolamo (347-420), Biblista, traduttore della Bibbia (la sua Vulgata fu la prima traduzione completa in lingua latina, tradotta dai testi originari ebraici e greci), e teologo, fu una delle figure più rappresentative del suo tempo.
Sono disponibili in Duomo delle pubblicazioni che approfondiscono la storia della nostra Cattedrale e delle sue ricchezze artistiche che su questo sito abbiamo voluto semplicemente accennare.
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Tra le grandi cattedrali romaniche padane, quella dedicata a Santa Maria Assunta a Cremona è una delle più ricche di…