Il fenomeno della galaverna: dove, come e perché si forma?

Sapete cos’è la brina? E la galaverna? Scopriamo insieme similitudini e differenze di questi due fenomeni che ci riguardano spesso durante la stagione invernale.

Da quale processo fisico dipende?

Questo fenomeno, in gergo anche chiamato “galaverna”, si presenta soprattutto durante i mesi freddi, generalmente da Novembre a Marzo. La galaverna è costituita da aghi o più spesso da scaglie ghiacciati e si verifica in presenza di nebbia ma soprattutto quando le temperature assumono valori negativi. Nebbia, temperature basse e vento debole o assente causano il passaggio delle goccioline d’acqua da vapore acqueo a ghiaccio in sospensione nell’atmosfera e quindi danno origine alla galaverna, che si riproduce su elementi solidi, trattasi molto spesso di alberi o qualsiasi tipo di arbusto (come da foto).

Galaverna e brina: cosa le differenzia? E la galaverna?

Detto dell’interessante fenomeno della galaverna, occorre però fare attenzione a non confonderlo con un altro processo fisico, quello della brina. La prima si forma in seguito a un processo di sopraffusione, nel quale il vapore acqueo si trasforma in ghiaccio in sospensione, mentre la brina si forma dopo il cosiddetto fenomeno del brinamento. La sopraffusione è il processo di raffreddamento delle goccioline d’acqua al di sotto della loro temperatura di solidificazione; il brinamento, invece, è il passaggio fisico dallo stato aeriforme allo stato solido delle gocce d’acqua.
Talvolta quando il vento è più sostenuto le scaglie di ghiaccio che si formano hanno una forma più allungata e prendono il nome di “calabrosa“. La calabrosa dunque si forma spesso ad alta quota quando i cristalli di ghiaccio sottoposti a vento intenso vanno a formare “lame di ghiaccio” lunghe anche 10/20cm.

Di seguito delle foto scattate sulle Foreste Casentinesi(FC) da Patrizio Dini, e altre di repertorio:

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