In Cina e Asia – Cina, pronto il ponte più lungo del mondo

In Notizie Brevi by Redazione

Cina, pronto il ponte più lungo del mondo
Il ponte più lungo del mondo, che collegherà Hong Kong e Macau a Zhuhai, in Cina continentale è stato terminato e presto aprirà al pubblico. Si tratta di un’opera lunga complessivamente 55 chilometri sulla foce del Fiume delle Perle. L’opera riduce sensibilmente i tempi di percorrenza da Hong Kong alla Cina continentale a un’ora. Tuttavia rimangono ombre sulla costruzione, che ha subito ritardi (il megaponte avrebbe dovuto aprire nel 2016) e ha causato la morte di dieci operai e il ferimento di altri 600 dal 2010, anno di apertura del cantiere. Di più, la costruzione del ponte è stata caratterizzata da alcuni casi di arresti per corruzione. L’inaugurazione è attesa per il prossimo 23 ottobre, alla presenza del presidente Xi Jinping, che approfitterà dell’occasione per visitare la regione e rilanciarne l’importanza come base manifatturiera per l’export cinese, in un periodo di guerra commerciale con Washington, esattamente a quarant’anni dalle riforme economiche che hanno trasformato la Cina prima nella fabbrica del mondo e, a distanza di qualche decennio, nella seconda potenza economica mondiale.

Cina, una luna artificiale (per risparmiare sull’illuminazione pubblica)
Il governo cinese ha in programma di lanciare in orbita sopra la città di Chengdu una luna artificiale entro il 2020. Secondo uno degli scienziati coinvolti dal programma di sviluppo del progetto, il satellite servirà a “integrare” la luce della luna essendo molto più vicina alla Terra (appena 500 km) rispetto al satellite del nostro pianeta (380mila km). Il satellite artificiale rifletterà la luce solare, esattamente come la luna. Il risparmio in termini di illuminazione pubblica dovrebbe essere di circa 1,2 miliardi di dollari. Se l’esperimento avrà successo, entro il 2022, verranno lanciate in orbita altre due lune artificiali. “Il potenziale civico e commerciale sarà altissimo”, dichiara una persona coinvolta nel progetto.

Giocare ai genitori in Cina
Nessuno ti insegna a fare il genitore ma con un videogioco ci si può sempre esercitare. Sulla scia delle nuove regolamentazioni sui contenuti culturali imposte dal governo, un nuovo filone di giochi elettronici si sta imponendo in Cina, ispirato ai valori confuciani della famiglia. Sviluppato da Moyuwan, uno studio di Pechino, “Chinese Parents” è stato messo in commercio durante la Golden Week ed è subito divenuto un best seller, superando anche “PlayerUnknown’s Battlegrounds.”un gioco della specie survival game che va per la maggiore. Sarà che forse le sfide per crescere un figlio (la versione femminile deve essere ancora rilasciata) in una società ipercompetitiva come quella cinese superano quelle di una qualsiasi gioco di ruolo, ma il video game sembra essere davvero piaciuto visti i giudizi degli utenti. Il gioco consiste nel moltiplicare le possibilità di successo del proprio figlio attraverso un’equilibrata dose di studio, attività fisiche, ma anche esperienze che ne sviluppino carisma, abilità intelligenza sociale diventi un fuori classe. In pratica il sogno perseguito quotidianamente da milioni di genitori cinesi. Tutto avvincente e dura solo lo spazio di tre ore in cui si decide se il tuo rampollo ce la farà nella nuova Cina.

Kim Jong Un vuole incontrare il Papa
Il presidente sudcoreano Moon Jae-in in visita in Vaticano ha riferito a Papa Francesco dell’ardente desiderio del leader nordcoreano Kim Jong-un di incontrare il Santo Padre. Il Pontefice ha risposto che valuterà la possibilità di un viaggio in Corea del Nord ma una volta ricevuto un invito formale da parte di Pyongyang. Dopo aver ascoltato gli aggiornamenti di Moon sulla situazione nella penisola coreana, il papa ha poi espresso sostegno agli sforzi di pace fatti negli ultimi mesi dalle due Coree. Nonostante le aperture nei confronti di Pyongyang, il Vaticano ha però smentito possibili visite del pontefice a Taiwan a poche settimane dalla nomina dei primi cardinali cinesi da parte del Vaticano.

Giappone, dati truccati sulla sicurezza delle strutture olimpiche
Anche i giapponesi ogni tanto cedono al fascino delle “scorciatoie”. Oltre mille edifici in tutto l’arcipelago disporrebbero di ammortizzatori idraulici i cui dati di qualità e affidabilità sono stati truccati. In questo ultimo caso di falsificazione — solo l’anno scorso aveva fatto notizia il caso di Kobe Steel, terzo produttore di acciaio al mondo e fornitore di costruttori di veicoli, aerei e infrastrutture in tutto il mondo che aveva truccato i dati sull’affidabilità del proprio acciaio — è coinvolta la Kyb, fornitrice di particolari sistemi di assorbimento degli urti usati per ridurre l’impatto dei terremoti sugli edifici. Tra gli edifici interessati alcune sedi olimpiche e uno dei principali spot turistici di Tokyo: la Skytree. Le installazioni sospette andrebbero, però, indietro nel tempo fino al 2000. Nel 1995, un terremoto di forte intensità che colpì la città di Kobe, causando la morte di 6400 persone, costrinse il Giappone a rivedere le proprie regole antisismiche.