In Cina e Asia – Vertice Apec, Xi Jinping protagonista in Papua Nuova Guinea

In Notizie Brevi by Redazione

Vertice Apec, Xi Jinping accolto con tutti gli onori in Papua Nuova Guinea
Si apre oggi il Vertice Apec, l’associazione intergovernativa per lo sviluppo economico dell’area Asia-Pacifico. Dopo le proteste dei giorni scorsi (la popolazione locale ha organizzato uno sciopero contro l’acquisto di 40 Maserati per l’occasione) i leader del Pacifico in Papua Nuova Guinea, il paese più povero dell’Apec, fortemente dipendente dagli aiuti australiani e cinesi. Il palcoscenico è tutto per il leader cinese Xi Jinping, accolto come un re a Port Moresby con manifesti e scritte di ringraziamento. La Png sta vivendo un periodo di sviluppo infrastrutturale grazie soprattutto agli aiuti di Pechino. Non a caso anche il piccolo paese oceanico è coinvolto nella nuova Via della Seta attraverso la quale la Cina mira a estendere la propria influenza in Eurasia, ma anche nel Pacifico a scapito di Australia e Stati Uniti.

La Cina a caccia di cobalto negli abissi

La sete di risorse minerarie per la Cina è ormai una priorità così importante da spingere il paese ad esplorare gli abissi degli oceani. L’agenzia di stampa Xinhua ha riportato che l’Ocean No. 6, imbarcazione per le esplorazioni di profondità ha esplorato con successo i fondali del Pacifico riportando campioni di materiale contenenti cobalto, titanio, nickel, platino e terre rare. Il cobalto è un minerale essenziale per l’industria delle nuove tecnologie e per le batterie elettriche e la Cina lo cerca ovunque, via terra con l’acquisizione di diritti minerari in paesi come la Repubblica Democratica del Congo che ne è ricca e ora in mare. Le ricerche svolte dall’Ocean No. 6 saranno utili anche per misurare l’impatto delle microplastiche sugli oceani.

“Mai usato un pc”, bufera sul ministro giapponese della sicurezza informatica
“Da quando sono adulto e indipendente, non ho mai usato un pc. Ho sempre istruito i miei collaboratori e segretari”. Così, candidamente, ha ammesso Yoshitaka Sakurada, ministro per la sicurezza informatica incaricato di seguire l’organizzazione e la sicurezza digitale del paese del Sol Levante in vista di e durante le Olimpiadi di Tokyo del 2020. Le reazioni delle opposizioni e degli internauti sono state violente. “Non si vergogna?” ha twittato qualcuno. Sakurada, da parte sua, si è difeso rimettendo ogni decisione sul suo incarico al governo. Le gaffe mettono nei guai un governo, in calo nei sondaggi e che sembra impreparato anche su elementi di base, come i finanziamenti alle Olimpiadi, che, secondo il ministro ammonterebbero a poco più di 10 euro.

Colpevoli di genocidio, condannati due leader degli Khmer rossi
Nuon Chea e Khieu Samphan, entrambi ultra-ottantenni sono stati condannati per genocidio, quarant’anni dopo la caduta del regime di Pol Pot. La sentenza, seguita da milioni di cambogiani, si è concentrata soprattutto sui reati di tortura e uccisione in quella che è passata alla storia come prigione di sicurezza S-21, dove molti oppositori del regime o semplici sospetti sono stati sterminati. Si stima che in totale sotto il regime autoritario degli Khmer Rossi siano morti quasi 2 milioni di persone.