Caulonia e le prostitute. Trascorsi tre mesi dall’ordinanza “leghista” cos’è cambiato?

Caulonia e le prostitute. Trascorsi tre mesi dall’ordinanza “leghista” cos’è cambiato?

Tutti i cauloniesi conoscono ormai il triste e degradante fenomeno di prostituzione che si verifica in una strada secondaria (ma neanche troppo) di Caulonia marina.

All’incirca tre mesi fa veniva emanata dal Comune di Caulonia un’ordinanza anti-prostituzione che ritenevamo inutile e demagogica.

Scrivevamo: << “Con un’ordinanza, così senza senso da apparire surreale (o scritta da Roberto Maroni) l’Amministrazione Belcastro-Tucci ha sfoderato il meglio della cultura politica democristiana -perbenista – leghista. Della serie: “non sono capace di risolvere il problema ma faccio un’ordinanza a cazzo che magari sembra che sto facendo qualcosa”>>.

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L’evidente impronta securitaria dell’ordinanza veniva rilevata anche da autorevoli voci politiche, come quella di Ilario Ammendolia, che nel giudicare l’approccio al problema dell’amministrazione Belcastro-Tucci-Campisi scriveva:<< ” Un modo demagogico quanto inefficace è stato del fascismo e, oggi, viene sollecitato da “Casa Pound”, da “forza nuova”, da settori più oltranzisti della Lega e dei neo fascisti, e dagli integralisti musulmani. Non risolve il problema, non vuole risolverlo. Solo nasconderlo in nome del “pubblico pudore”>>.

Caso prostitute – Per Ammendolia l’Amministrazione di Caulonia fa proprie le politiche dei fascisti e della Lega

Poi scoprivamo che l’ordinanza in realtà non era farina del sacco degli amministratori ma che era stata copiata di tutto punto da un’ordinanza del comune di Rosarno. Come l’opposizione ha sottolineato nell’ultimo consiglio comunale, a quanto pare la modalità di fare copia e incolla è un vero modus operandi di questa amministrazione comunale, visto che è stato utilizzato anche per le linee programmatiche (a dimostrazione di quali e quante idee meravigliose per il nostro territorio tengono insieme questa eterogenea compagine che in pochi mesi si è già distinta per un’impronta politica della peggiore destra e per avere contribuito alla perdita di posti di lavoro per pura vendetta politica).

L’ordinanza anti-puttane di Caulonia copiata in toto da quella di Rosarno

A distanza di tre mesi da una delle ordinanze peggiori della storia del comune di Caulonia possiamo tirare le somme. Quali effetti ha prodotto?

E’ fin troppo facile rispondere: nessuno.

Le prostitute, intimorite dalle multe e dai manganelli degli amministratori cauloniesi, sono fuggite via da Caulonia?

Niente affatto, continuano a frequentare la stessa via e anzi, in certi giorni sembrano crescere di numero.

Sono state ampiamente confermate le nostre facili previsioni sull’inapplicabilità di una misura voluta solo per prendere in giro i cauloniesi,  fingendo di occuparsi di un problema sempre più sentito da parte della popolazione.

A questi drammi non si risponde con l’olio di ricino, ma con le politiche sociali, di cui forse i nostri amministratori non hanno mai sentito parlare o dalle quali sono intimoriti vista l’urgenza di fare fallire esperienze sociali che offrono posti di lavoro al territorio.

Voglio chiudere questa breve riflessione invitandovi a rileggere un articolo scritto dalla magnifica penna di Francesco Tuccio, che purtroppo ci ha lasciato un anno fa.

Lui sì che sapeva provare empatia per gli esseri umani.

Caulonia: prostituzione nero ebano

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