Enrico Oldoini, regista di commedie popolari e serie di grande successo, è morto a Roma. Da tempo colpito dalla SLA, lo scorso 4 maggio aveva compiuto 77 anni.

Nato a La Spezia nel 1946, Oldoini inizia a muovere i primi passi come sceneggiatore per Paolo Cavara (...e tanta paura), Alberto Lattuada (Così come sei), Nanni Loy (Testa o croce) e soprattutto Pasquale Festa Campanile, con cui collabora in sei film tra cui Qua la manoNessuno è perfetto e Bingo Bongo.

La svolta nel 1982, quando firma Borotalco con Carlo Verdone: il film ottiene un grande successo al botteghino e i due ricevono la candidatura ai David di Donatello per la miglior sceneggiatura. Torna a collaborare con Verdone un anno dopo in Acqua e sapone. In quello stesso anno, Oldoini contribuisce al lancio di un altro “malincomico”, Francesco Nuti, scrivendo la sceneggiatura di Io, Chiara e lo Scuro insieme all’attore stesso, al regista Maurizio Ponzi e a Franco Ferrini. Lo stesso team si ritrova nel successivo Son contento.

Mentre continua a collaborare con altri registi come Lina Wertmuller (Sotto... sotto... strapazzato da anomala passione), Marco Ferreri (I Love You) e Francesco Massaro (Al bar dello sport), nel 1984 debutta alla regia con Cuori nella tormenta, una commedia “benedetta” da Furio Scarpelli ed Ettore Scola (soggettisti e co-sceneggiatori) e interpretata da Verdone (anche sceneggiatore), Lello Arena e Marina Suma.

Da questo film Oldoini si mette in proprio, concedendosi occasionalmente per altri registi (Lattuada in Una spina nel cuore, Dino Risi in Tolgo il disturbo), e realizza commedie di grande successo commerciale: ricompone la coppia formata da Adriano Celentano e Renato Pozzetto in Lui è peggio di me (1985), gira il sequel di Yuppies (1986), va in America con Christian De Sica e Lino Banfi per il cult en travesti Bellifreschi (1987), riunisce Alberto Sordi e Bernard Blier nel senile Una botta di vita (1988).

Arriva ai cinepanettoni con Vacanze di Natale ‘90 (1990) e Vacanze di Natale ‘91 (1991), coinvolgendo in quest’ultimo Sordi e Ornella Muti, realizza gli sketch del dittico di costume Anni 90 (1992 e 1993), segna l'avvento berlusconiano con Miracolo italiano (1994).

Se al cinema conosce una fase calante (si segnala l’autobiografico 13dici a tavola nel 2003 e il tardo I mostri oggi del 2009), trova nuova linfa in televisione, a partire dal tv movie Nuda proprietà vendesi (1997) che impone e reinventa la figura di Banfi, pensionato sposato con Annie Girardot, e dalla serie comico-religiosa Dio vede e provvede (1996-1998). E soprattutto con Don Matteo, serie con Terence Hill da lui ideata nel 2000 e diretta per due stagioni.

Firma anche altre lunghe serialità popolari come Il giudice Mastrangelo con Diego Abatantuono (2005-2006), i primi episodi di Capri (2006) e Un passo dal cielo in cui ritrova Hill (2011), la seconda stagione de Il restauratore con Lando Buzzanca (2014) e la sesta di Provaci ancora prof! con Veronica Pivetti (2015).