Il Momento di Uccidere: l’emozionante finale del film

Un finale emozionante e coraggioso quello del film Il Momento di Uccidere.

Il momento di uccidere (A Time to kill) è un film drammatico del 1966 con Matthew McConaughey, Samuel L. Jackson, Sandra Bullock e Kevin Spacey, tratto dall’omonimo romanzo di John Grisham e diretto da Joel Schumacher.

Siamo nel Mississippi alla fine degli anni ’80. Due uomini razzisti, Billy Ray Cobb (interpretato da Nicky Catt) e da James Louis Willard detto Pete (interpretato da Doug Hutchinson), aggrediscono e violentano brutalmente una bambina afro-americana, figlia di Carl Lee (Samuel L. Jackson), un operaio della zona. Convinti di aver ucciso la bambina, gettano il corpo giù da un ponte e scappano. Tania, la figlia di Carl, però è ancora viva e dopo il suo ritrovamento i due uomini vengono arrestati. Carl contatta subito il suo avvocato di fiducia e amico Jake Brigance (Matthew McConaughey), sostenitore della pena di morte, per sapere se i due aggressori potrebbero essere sottoposti a tale pena, ma il suo amico gli dice che molto probabilmente i due potrebbero cavarsela con una condanna leggera. Carl perde la testa e il giorno del processo si presenta armato e inizia a sparare a raffica uccidendo i due colpevoli e ferendo una guardia carceraria. Incriminato di duplice omicidio, viene arrestato e nomina Jake come suo avvocato difensore, il quale verrà affiancato dalla giovane praticante Ellen Roak (Sandra Bullock). Jake prepara una strategia difensiva che punta a far riconoscere a Carl l’infermità mentale, ma si troverà a dover far fronte all’inflessibile procuratore Buckley (Kevin Spacey) e al giudice Noose (Patrick McGoohan).

Inizia così un processo lungo e difficile, in quanto il sistema giudiziario americano in quegli anni non riconosceva diritti o attenuanti a elementi della working class, soprattutto se afroamericani. Nel frattempo i media iniziano a interessarsi al caso e nel Mississippi hanno luogo violenti scontri tra Ku Klux Klan e cittadini afroamericani. Anche Jake e il suo staff dovranno subire molte minacce nel corso del processo, anche di morte, tanto che Jake arriverà al punto di voler mollare il caso, ma fortunatamente cambierà idea grazie all’incoraggiamento di Lucien Wibanks, un ex famoso avvocato radiato dall’albo.

Il momento di uccidere: il finale del film

Il film affronta diversi temi, a partire dal razzismo che predominava nel sud degli Stati Uniti, dov’era inconcepibile l’idea di parità razziale, per poi arrivare a un altro tema importante, quello della giustizia. Durante il film, infatti, la grande domanda è se sia o meno corretto farsi giustizia da soli o se bisognerebbe lasciar fare alle autorità.

Il finale è emozionante e coraggioso. Jake tira fuori tutta la grinta che ha ed espone un’arringa che mette tutti i presenti nei panni di Carl e di sua figlia Tania, nonostante il diverso colore della pelle e il ceto sociale, che ai tempi assumevano molta importanza. Contro tutto e tutti, contro tutte le aspettative, Jake riesce a far assolvere Carl e a farlo tornare a casa.

Ecco il commovente discorso finale di Jake in Il Momento di Uccidere:

Ora vi racconterò una storia e voglio che tutti chiudiate gli occhi mentre ve la racconto perché oltre ad ascoltare me, voglio che ascoltiate voi stessi. Questa è la storia di una bambina che tornava a casa dalla spesa in una giornata piena di sole…a un tratto arriva un furgone, due uomini saltano giù e l’afferrano, la trascinano nel campo vicino, la legano stretta, le strappano tutti i vestiti di dosso, ora le sono sopra, prima uno poi l’altro…la stuprano lacerando tutto ciò che è innocente e puro con una furia bestiale in una puzza di sudore, vomito e alcol. Una volta sazi, dopo averla uccisa nel grembo minuscolo, dopo aver distrutto per sempre la sua capacità di avere figli, di dare la vita al di là della sua, decidono di usarla come bersaglio e le gettano addosso lattine di birra piene, le lanciano con violenza, la carne si strappa, le ossa si spezzano. Adesso le urinano addosso. Decidono di impiccarla, prendono una corda, ci fanno un cappio, immaginate il cappio che le si stringe attorno al collo e poi uno strappo fulmineo. Viene sollevata in aria i piedi si agitano cercano e non trovano il terreno. Il ramo a cui la impiccano non è abbastanza robusto, si spezza e la bambina precipita a terra, allora i due la prendono, la gettano dentro il furgone e corrono sino al ponte buttandola nel torrente. La bambina fa un volo di dieci metri, cade giù in mezzo alle pietre…la vedete?
Stuprata, picchiata, col corpo martoriato, fradicia della loro urina, fradicia del loro sperma e del proprio sangue, lasciata lì a morire.
Voglio che la vediate…signore e signori, quella creatura…e ora immaginate che sia bianca.