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L'intervista

Cassino, immigrati in città: "Se i genitori hanno paura non è discriminazione"

Tanti, troppi i profughi che sbarcano continuamente da treni e da bus. Per l'assessore Benedetto Leone l'accoglienza passa per il rispetto delle regole

Regole chiare da rispettare. Semplicemente perché una comunità non può vivere allo sbando. Per l'assessore Benedetto Leone la vera esaltazione dell'accoglienza risiede proprio nella perfetta integrazione, che non può assolutamente prescindere dal rispetto dei "doveri" della cittadina ospitante. Tanti, troppi i profughi che sbarcano continuamente da treni e da bus. Girano per tutto il giorno ma molti "vivono" e si assembrano in determinati punti.

«Cassino -ha spiegato il delegato ai Servizi Sociali Leone- ha nella sua identità il sentimento di "accoglienza". È la nostra storia che lo dice. Questo però non vuol dire che si può venire qui, non rispettare la città e la sua comunità. Le regole esistono non per limitare la libertà ma per garantirla a tutti. Se alcuni genitori hanno paura di far uscire i propri figli di sera in zone frequentate da gruppi di immigrati, non è per intolleranza o discriminazione, ma perché ci sono stati episodi o comportamenti che hanno generato e alimentato un clima di insicurezza e di paura. Un'amministrazione non può far finta di nulla, ma si deve attivare per dare risposte ai cittadini, creare rete tra Istituzioni e forze dell'ordine, collaborare con le cooperative ma allo stesso tempo usare fermezza e rigidità quando le regole nella comunità non vengono rispettate».

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