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L'iniziativa

Soldato morto nella Grande Guerra: ora si cerca la famiglia

Le ricerche per ritrovare i familiari di Tommaso Cerquozzi, morto prigioniero in Polonia nel 1918 per malattia, sono partite dall'intuizione di un cittadino di Sassari

La Grande Guerra, un soldato e la sua storia. Dall'intuizione di un cittadino di Sassari, sono partite le ricerche per ritrovare i familiari di Tommaso Cerquozzi, morto prigioniero in Polonia nel 1918 per malattia.

Nel cimitero militare italiano di Breslavia, in Polonia, sono sepolti i corpi di 1.016 soldati italiani catturati prigionieri dai tedeschi dopo la battaglia di Caporetto. In quel luogo giacciono anche i resti del soldato del 274° reggimento fanteria, Tommaso Cerquozzi di Francesco, nato a Bauco l'8 ottobre 1898 secondo le liste del cimitero di Breslavia (o nel 1893 in base all'albo d'oro dei caduti) e morto in un ospedale militare polacco il 19 gennaio del 1918.

Le ricerche sono state portate avanti da un signore di Sassari che è riuscito a mettersi in contatto con alcuni cittadini di Boville, tra i quali l'ex presidente della Pro loco Alvaro Piacentini. «Sarebbe bello dopo cento anni dalla fine della Grande Guerra poter riportare i resti mortali del nostro concittadino nella sua terra di nascita».

Questo il commento di Piacentini, che si è subito attivato, insieme ad amici e conoscenti, per cercare di rintracciare i familiari del soldato morto per la Patria. La fotografia della lapide è stata estratta da un sito internet polacco del cimitero militare italiano di Breslavia, mentre l'identificazione del caduto è stata fatta tramite una banca dati internet del Ministero della Difesa.

Di Tommaso Cerquozzi c'è traccia sulla lapide commemorativa del Monumento ai caduti, in piazza Sant'Angelo. Sono tanti i soldati partiti al fronte che non hanno mai fatto ritorno, né da vivi né da morti. Si cerca ora di individuare la famiglia d'origine del soldato per riportarlo al cimitero di Boville.

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