Cerca

Da Qui Magazine

L'uomo che vuole convertire Trisulti: a tu per tu con Benjamin Harnwell

Chi è il fondatore del Dignitatis Humanae Institute. La gestione della certosa e la scuola di formazione politica e religiosa. Ma anche le polemiche

Tutt'intorno silenzio. E una coltre bianca che copre i tetti e i giardini senza però riuscire a nascondere il fascino di un luogo senza tempo. Le orme lasciate sulla neve fresca contribuiscono a disegnare un paesaggio unico, la sola traccia della presenza umana. La certosa di Trisulti sta lì da secoli, ai piedi dei monti Ernici, un gioiello architettonico incastonato tra boschi. Un faro per il cristianesimo, per l'occidente. Un pezzo di storia che sta cambiando, con l'addio dei frati e la nuova gestione affidata, dopo un bando pubblico del Ministero dei beni culturali, al Dignitatis Humanae Institute. Per questo l'antico monastero è improvvisamente balzato agli onori della cronaca nazionale e internazionale. Benjamin Harnwell apre la porta.
Vive qui da solo. Accenna un sorriso. Delle polemiche gli interessa poco. Non dimentichiamo che è anglosassone…

Chi è Benjamin Harnwell?
«Sono il fondatore e dal 2008 rappresentante legale del Dignitatis Humanae Institute. In quel periodo lavoravo al Parlamento europeo e con alcuni miei collaboratori abbiamo toccato con mano in più di qualche occasione l'intolleranza totale contro il cristianesimo. Per questo abbiamo deciso di creare uno strumento per fare in modo che i politici cristiani possano essere cristiani anche nel loro lavoro pubblico».

Che risposta c'è stata?
«Il nostro progetto ha avuto una grande condivisione internazionale, con l'adesione di politici di tutta Europa».

Ma anche di importanti figure della chiesa e del Vaticano…
«Oltre al cardinale Burke anche il cardinale Martino, nostro presidente onorario. Entrambi stanno dando un sostegno importante al lavoro che stiamo portando avanti».

Come nasce l'idea di gestire un luogo come la certosa di Trisulti? Con tutte le polemiche che ne sono seguite… «Sul tema dei requisiti del nostro istituto ho ampiamente chiarito. Dopo la protesta del 29 dicembre scorso c'è stato anche un dibattito pubblico in municipio. La confusione è nata perché si è discusso molto, anche e soprattutto a livello mediatico, dell'apertura e addirittura della gestione di un piccolo museo a Civita di Collepardo, ormai trasferito dalla chiesetta di San Nicola. Il museo non faceva parte della nostra esperienza, lo abbiamo menzionato solo per fare un esempio delle attività.
Noi abbiamo avuto la concessione della chiesa e non del museo. Oggi i nostri oppositori si concentrano sulle attività all'interno della certosa, sostenendo che non è quello che abbiamo inserito nella nostra risposta al bando. Ammiro la loro perseveranza».

E sulla scuola diformazione politica e religiosa che dovrebbe sorgere nella certosa e sta alimentando il dibattito in questi giorni che ci dice?
«Sono previste due fasi e due accademie. La prima è l'Accademia per la dignità umana del cardinale Martino che ha lo scopo di promuovere l'insegnamento sociale della chiesa. La seconda ha richiamato l'interesse mediatico ed è quella dell'occidente giudaico-cristiano che promuove le fondamenta della civiltà occidentale. Anche prendendo spunto dal pensiero di Steve Bannon, un pensiero sovranista e populista».

Bannon è un grande sostenitore e finanziatore del progetto…
«Sì, Bannon lo ha sempre dichiarato pubblicamente. E comunque noi non stiamo facendo niente per sollevare l'attenzione della stampa. Siete voi che venite da me e da Steve Bannon a chiedere informazioni».

Quando partirà la scuola?
«Quando saranno completati tutti i lavori necessari per ospitare gli studenti. Per ora le stanze non sono in condizioni adatte per ricevere i ragazzi e per questo ci stiamo organizzando. Pensiamo di partire la prossima estate a Roma e poi dal 2020 a Trisulti».

Chi verrà in questa scuola?
«Studenti di tutto il mondo. Se riusciamo ad attrezzare gli spazi dei dormitori possiamo ospitare circa trecento studenti».

Ci sarà un ritorno economico e occupazionale per il territorio?
«Certo, per quanto riguarda i lavori sicuramente. Ma questo progetto non è pensato a scopo di lucro, l'aspetto principale è quello formativo».

Però serviranno dei fondi per coprire le spese…
«L'unico finanziatore che posso citare è Steve Bannon, come lui stesso ha detto più volte».

Che rapporto ha con Bannon?
«Ci sentiamo spesso».

Torniamo alla scuola di formazione. La filosofia del vostro progetto si avvicina molto ai movimenti populisti e sovranisti europei.Volgendo lo sguardo al vecchio continente e partendo dalla Brexit, cosa pensa di quanto sta accadendo?
«Io ho votato per la Brexit. Pensavo, e penso ancora, che fosse nell'interesse sia del Regno Unito sia dell'Europa. Non dico altro…».

E dei movimenti sovranisti in Italia?
«È una decisione che rientra nella libertà di scelta di ciascun popolo».

Sul governo Lega-cinque stelle?
«Ci sono differenze filosofiche tra le due componenti del governo. Il punto è che la Lega e i Cinque Stelle hanno messo da parte le loro diversità per concentrarsi sulle cose più importanti per il futuro del Paese. Non solo per le grandi questioni ma anche su quelle "esistenziali". A mio parere quella più importante è la crisi migratoria che Matteo Salvini, per adesso, sembra aver risolto. Per me, come già detto in passato, Salvini è il salvatore di questo Paese, ha salvato l'Italia da questa minaccia esistenziale. Voglio ricordare che ci sono oltre un miliardo e duecento milioni di africani, due terzi dei quali vogliono venire in Europa o andare negli Stati Uniti. Dovrebbe essere chiaro che qui in Europa non ci sono condizioni per accoglierli tutti».

Però c'è chi la pensa diversamente…
«Sì, ci sono voci importanti che dicono di accettare tutti: il presidente della Commissione europea e Papa Francesco. Ci vuole un po' di coraggio per andare contro queste voci potenti. Per me la Lega ha avuto la forza di mettere il Paese in primo piano».

Papa Francesco invita all'accoglienza e a comportarsi secondo il Vangelo. Voi dovreste pensarla allo stesso modo…
«Ogni persona ha diritto di avere le proprie opinioni. Vale anche per il Papa. E noi cattolici dobbiamo ascoltarlo con rispetto.
Detto ciò, per quanto riguarda la sfera politica, spetta a ciascuno di noi decidere che cosa fare. Altrimenti aboliamo Montecitorio e seguiamo il dettato del Vaticano anche su questioni che riguardano la propria patria. È legittimo aiutare gli italiani prima degli immigrati, e ciò non vuol dire che non siamo buoni cristiani. Sono tanti gli italiani che hanno bisogno e che non possono essere dimenticati».

Chiudiamo con le elezioni europee di maggio…
«Le europee devono essere un'occasione per tutti i Paesi. Devono essere un'occasione di pensare bene a quelle che sono le minacce esistenziali e di votare quindi con massima prudenza quelli che veramente difenderanno i loro interessi e non gli stessi delle élite globaliste».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione