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L'atleta di long casting Sandro Trasolini orgoglio della Ciociaria

Nel suo palmarès l'atleta di Torrice vanta un oro, due argenti e un bronzo. La soddisfazione: «Indossare la maglia dell'Italia è qualcosa di indescrivibile»

Una passione nata circa tredici anni fa. Anno in cui ha avuto la possibilità di conoscere e apprezzare uno sport che lo ha portato a indossare i colori della nazionale italiana e a portare a casa medaglie importanti che hanno reso orgogliosa anche la sua famiglia. Come sono orgogliosi anche i suoi concittadini, per aver portato in alto il nome della Ciociaria e del suo paese, Torrice. Parliamo di Sandro Trasolini, campione di Long Casting.
Tornato da pochi giorni dall'Africa, precisamente da Pretoria, dove ha disputato il suo quinto mondiale di Long Casting. Fino al 15 febbraio scorso si sono sfidati, infatti, i più forti lanciatori del mondo di long casting, in occasione della quarta edizione dei giochi mondiali della pesca. L'atleta ciociaro, pluripremiato con una medaglia d'oro, due d'argento e una di bronzo, ha indossato la maglia azzurra per il ventiduesimo mondiale di categoria. Per lui anche il quinto posto individuale e la seconda posizione con la sua squadra italiana.
Quando è nata la sua passione per il Long casting?
«La passione per il Long casting è nata nel 2006, l'anno in cui io vengo a conoscenza di questo fantastico sport».
Uno sport importante ma che non molti conoscono. In cosa consiste?
«Questo sport consiste nel lanciare il più lontano possibile con l'ausilio di un mulinello rotante applicato su di una canna da pesca, una zavorra che in questo caso è il piombo che viene comunemente usato nell'azione di pesca dalla spiaggia».
All'ultimo mondiale in Africa ha ottenuto un buon risultato sia individuale sia di squadra...
«L'ultimo mondiale che si è svolto in Sudafrica mi ha ripagato in parte dello sforzo e dell'impegno dedicato a questo sport con un secondo posto a squadre e un quinto assoluto individuale, devo dire niente male come risultato. Ma la mia aspirazione è sempre migliorare e raggiungere il massimo traguardo».
Cosa vuol dire per lei far parte della Nazionale e quindi rappresentare l'Italia?
«Far parte della Nazionale italiana e, quindi, indossare la prestigiosa maglia azzurra, è già di per sé la più grande soddisfazione che un atleta di qualsiasi disciplina faccia parte possa raggiungere. E io sono onorato di aver rappresentato l'Italia, il mio paese, nel miglior modo possibile».
Durante il suo mondiale ha ricevuto l'in bocca al lupo di tanti suoi concittadini. Cosa vuole dire loro?
«È stato un grande piacere per me vedere che i miei amici paesani facevano il tifo per me e mi hanno dato la giusta carica per fare bene. Voglio ringraziarli tutti, sia quelli che sono in Italia sia quelli che vivono all'estero. Sì, proprio così, ho avuto incitamenti anche da amici e conoscenti che risiedono all'estero».
Come è la sua giornata tipo durante gli allenamenti?
«La giornata che dedico agli allenamenti purtroppo è solo la domenica o nei giorni festivi, rubando un po' di tempo alla famiglia, a mia moglie che mi sostiene e mi capisce e mi asseconda in questa mia passione e ai miei figli che sono felicissimi di avere un padre sempre molto attivo nelle attività sportive».
Mondiale appena terminato, progetti futuri?
«Voglio dare il massimo per questo sport e per l'Italia che rappresento».

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