Ospedali da incubo, Le Iene inchiodano l'ASP calabrese. "Reggio Calabria? Una Repubblica a sè"

"La 'ndrangheta non è solo quella che spara. E' anche quella che infila nella sanità tutti i suoi amici...". Un racconto agghiacciante quello evidenziato dal servizio de Le iene sulla sanità reggina. Il VIDEO

Il servizio che non vorresti mai vedere. Avevamo anticipato ieri la puntata de Le Iene sull’inchiesta ‘Ospedali da Incubo’. Nessuno però si aspettava un sistema così corrotto e perverso ai danni dei cittadini.

“Il consiglio dei ministri scioglie l’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria per infiltrazioni con la ‘ndrangheta”.

Inizia così il servizio di Gaetano Pecoraro che scopre come oltre alla mancanza di bilanci all’interno dell’ASPmanca anche la contabilità che possa tracciare entrate e uscite della sanità calabra e che ogni anno ha un costo di oltre 800 milioni di euro. 

“Ottocento milioni.”

Anche il procuratore della Repubblica di Locri dott. Ezio Arcadi conferma l’enorme cifra ai microfoni de Le Iene.

Un confronto tra tutti per comprendere la situazione in cui versa l’ASP di Reggio Calabria. Al Policlinico di Milano la spesa a bilancio supera di poco la metà quella dell’ASP reggina, con 413 milioni e 912 posti letto. L’Azienda sanitaria di Reggio Calabria spende invece 800 milioni di euro l’anno con 460 posti letto.

Come è possibile? Si chiede Pecoraro? La risposta è che l’azienda ospedaliera, da anni, non ha un bilancio. Non esiste un registro e quindi neanche traccia dei pagamenti. E molti fornitori ne approfittavano e venivano pagati più di una volta per le stesse fatture creando così una voragine economica impressionante nella sanità calabria.

Lo stesso direttore generale dell’ASP dottor Mesiti ammetteva come: “Non abbiamo un bilancio dal 2013”.

“Il problema grosso è che manca la contabilità. Ho trovato tutta una serie – afferma un dirigente – di pagamenti in cui non è specificato il motivo del pagamento e quali fatture vado a pagare. Quindi se quel fornitore mi chiede una seconda volta il pagamento gliela pago nuovamente. In questo modo i debiti non vengono estinti”. “In tutto ho trovato circa 200 milioni di pagamenti fatti senza causale”. Afferma un altro dirigente.

E quando l’Asp non paga le fatture, i fornitori cosa fanno? “Agiscono ottenendo decreti ingiuntivi e pignoramenti, per 150 milioni di queste ingiunzioni non si sa nulla, neanche chi li ha incassati quei soldi!

Tutta colpa della mancanza del registro contabile.  

“Il creditore veniva pagato sia in via amministrativa che a seguito di pignoramento. E’ un sistema che dà la possibilità a chiunque di ‘fottersi i soldi’”.

Un caos amministrativo che ha provocato commesse da milioni di euro anche per le grandi case farmaceutiche che non si limitavano al ‘giochino” delle fatture pagate due volte. Un altro sistema attraverso il quale si incassavano i soldi  era quello della cessione dei crediti.

Tanti i modi per fare scomparire i soldi insomma. Come anche il caso dei terreni…

L’unico che può fermare questa emorragia di denaro è il nuovo commissario della sanità calabra, Saverio Cotticelli:Sarò la sentinella della legge, atti illegali con me non ce ne saranno mai”.

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