Home Chiesa e Diocesi Missione cittadina, la carezza di Dio agli Alifani

Missione cittadina, la carezza di Dio agli Alifani

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Giuseppina Rao – Siamo quasi giunti alla fine di questa intensa settimana di animazione missionaria, voluta da S.E. Mons. Valentino Di Cerbo e dedicata alle imminenti Ordinazioni sacerdotali di don Paolo Vitale e don Alessandro Occhibove.
Sette giorni che hanno coinvolto la comunità parrocchiale di Alife mediante l’inestimabile intervento dell’Équipe di Pastorale giovanile e vocazionale dei Missionari del Preziosissimo Sangue, sostenuti dal Vescovo, dal Consiglio Pastorale e dal Forum dei Giovani. Un tempo di grazia che invita “vicini” e “lontani” a farsi “prossimi” gli uni per gli altri al fine di abbattere le barriere di diffidenza che spesso allontanano la Chiesa dalla comunità civile.

È un tempo straordinario il cui motto potrebbe essere: “Nessuno escluso”. Nessuno escluso dall’amore di Dio, l’unico che dà pienezza ed è Cristo stesso che comunica questo amore. È Cristo che sta passando proprio “qui ed ora”, che sta calpestando le nostre “basole “ con i piedi instancabili dei missionari; è Cristo che bussa ai nostri usci.
È Lui che viene a donarci la carezza amorevole di Dio. Lo stiamo vivendo. Lo stiamo sentendo, tutti.
Come duemila anni fa, Cristo cammina per le strade di un piccolo paesino attirando a sé gli ultimi, i bisognosi, gli ammalati, i lontani. E noi siamo qua, come coloro che duemila anni fa su quelle strade della Palestina gli hanno aperto le porte delle loro case e dei loro cuori. E siamo anche noi un po’ Zaccheo, che oggi avrebbe tirato fuori la tovaglia ricamata dalla nonna e il servizio “buono” e messo in tavola una gustosa lasagna e, travolti dall’amore di Gesù, tanti Zaccheo probabilmente chiuderanno i loschi affari che intristiscono le loro vite e si lasceranno amare da Gesù.
E siamo un po’ anche la povera emorroissa che, timorosa, si limita a toccare un lembo del Suo mantello per essere guarita e, timorosi anche noi, ritorniamo ai Sacramenti per riscoprire la misericordia e l’amore del Padre.
E siamo là, un po’ Lazzaro, (l’amico di sempre), un po’ Marta, un po’ Maria (le due anime del servizio), un po’ Giairo, un po’ Bartimeo…i volti di oggi, protagonisti ancora una volta dell’Amore che dona la vera ed unica gioia.
Restano poche ore per questo tempo speciale di grazia.
A coloro che ancora guardano incuriositi sugli usci dei loro cuori feriti, agli indecisi, a coloro che, troppo presi dai loro affari, non hanno tempo, a coloro che come quel giovane ricco, se ne tornano tristi a casa perché non sono disposti a rinunciare a nulla, vorrei dire: il tempo, oggi più che mai, è prezioso, una vera ricchezza; ci viene veramente difficile a volte rinunciare alle tante attività del nostro quotidiano. Fermiamoci. Fermati, perché per questo tempo di grazia c’è ancora un po’ di tempo.
Tempo per sentire la carezza di Dio nell’abbraccio missionario.

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