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Castello del Matese, una giornata per Aldo Moro

Un evento in memoria di uno dei più importanti esponenti della politica italiana, ucciso in un attentato a Roma, nel 1978, dalle Brigate Rosse

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Luca Di Lello – A maggio abbiamo ricordato il quarantesimo anniversario dall’assassinio di Aldo Moro. Nello stesso maggio, in seguito alla formazione di un governo inedito, in molti hanno parlato di “Terza Repubblica”. Giusta definizione? Lo decideranno i posteri. E lo faranno anche in seguito agli eventi che verranno. La Prima Repubblica è invece già storia. È già finita sui libri scolastici e Moro ne è sicuramente stato uno dei protagonisti. È per questo che l’Amministrazione comunale di Castello del Matese ha deciso di dedicargli una giornata, venerdì 31 agosto, alle 18:00, all’ombra fresca dei platani di piazza Roma. E ha voluto farlo nella consapevolezza che un giorno dedicato a Moro è un giorno dedicato ai temi che hanno contraddistinto trent’anni del suo operato politico e umano.

Sono in tanti, tra storici e politologi, a sostenere, al cospetto della singolarità della sua figura, che sia tempo di riscoprire il suo pensiero politico. Di dover verificare quanto esso possa essere configurabile nel contesto odierno. Molti dei ricordi sono, a buon diritto, legati al suo sequestro, alla sua prigionia e al suo assassinio, alla cronaca di quei giorni, al suo sfortunato caso umano, alle reazioni politiche che ne seguirono. Storiche perché la sua morte segnò la fine dell’ardito tentativo politico di costruire un terreno comune di democrazia e di dialogo tra l’allora egemone Democrazia Cristiana (di cui era presidente) e l’allora popolarissimo e ben radicato Partito Comunista Italiano di Enrico Berlinguer. Occorre dunque “liberare Moro dal sequestro Moro”. Andare a rileggere i tanti suoi discorsi su Europa, pace, Mediterraneo, geopolitica, ma anche sul dialogo, sul dovere istituzionale e, soprattutto, sul futuro della democrazia in Italia.

Il tema “pace” sarà al centro della giornata con la presentazione del libro del professore Gennaro Salzano, Un costruttore di pace. Il Mediterraneo e la Palestina nella politica estera di Aldo Moro. L’intervento sarà preceduto dal saluto istituzionale del Sindaco di Castello Antonio Montone, da una breve presentazione del delegato alla cultura Luca Di Lello, per poi essere seguito dai preziosi interventi di Giovanni Cerchia, professore di storia presso l’Università degli studi del Molise e di Arturo Scotto, ex parlamentare, già componente della commissione esteri della Camera dei Deputati.

Tutta l’azione politica di Aldo Moro è stata sempre tesa al raggiungimento di un punto di incontro tra le diverse forze in gioco ad ogni livello. Punto di incontro che non poteva che fondarsi sul dialogo e sul rispetto reciproco delle diversità. Nel dibattito politico nazionale così come nello scacchiere internazionale. E oggi, esattamente quarant’anni dopo, ci accorgiamo che a tutti i livelli non abbiamo risolto tante di queste contraddizioni. Equilibri geopolitici del Mediterraneo e ruolo futuro dell’Europa non sono stati forse due dei motivi dominanti dell’ultima campagna elettorale? Non sono forse i punti che costantemente scandiscono gli ordini del giorno dei tavoli europei, se non addirittura dei g7? Come ogni pensiero umano, anche quello di Moro non ci darà nessuna ricetta per la civiltà utopica e perfetta, ma sicuramente ci darà delle chiavi di lettura nuove per gettare uno sguardo critico e diverso sul mondo contemporaneo. Se ne parlerà venerdì. In piazza a Castello.

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