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Halloween secondo me: giovane, cattolico e truccato da zombie

Halloween? "Si o No, non dipende dalla tua fede". Un giovane esprime la sua opinione sulla ricorrenza. Siete d'accordo?

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Happy Halloween. Su Google, su Facebook, su Instagram, a Times Square, a Tokyo e in giro per il mondo, oggi si saluta così, sorridendo e magari preparando il costume per la serata. Parlo da giovane cattolico praticante,organista della propria parrocchia e animatore di campi estivi per bambini. Dunque, non sono un mostro, almeno fino a stasera.

Oggi ho intenzione di condividere una riflessione, in maniera sana e costruttiva, con tutti coloro che stasera andranno a ballare, travestiti da streghe, morti viventi, zombie o qualsiasi altra forma grottesca che crea spavento, magari per vincere un premio alla festa o semplicemente per allargare l’album fotografico dei vari Halloween trascorsi con gli amici negli anni passati. L’importante, e qui mi rivolgo ai ragazzi più grandi, è che non beviate troppo e restiate nella civiltà e nel rispetto degli altri, perché troppo spesso non lo fate.
zucche_halloween_clarusVolevo esprimere un pensiero anche per quei bambini che stasera intaglieranno insieme alla mamma e alla nonna una zucca spaventosamente bella, magari anche 3 o 4, e ci metteranno dentro un cerino abbastanza voluminoso da durare tutta la notte, sul davanzale della finestra che affaccia sulla strada, in ricordo dell’entusiasmo che provavo da bimbo. Da parte mia anche un grande “in bocca al lupo” a tutti quei genitori che accompagneranno i propri figli a bussare alle porte per chiedere un dolcetto o uno scherzetto, nella speranza che aprano tutti:ricordo che anche a me è capitato che qualcuno non rispondesse al citofono o che mi dicesse di andare via…

Poi passerei ad esporre la mia vera idea di Halloween e dunque mi rivolgo a tutti coloro che oggi, ancora, purtroppo, associano questa ricorrenza all’anticristo, al demoniaco o peggio ancora alla venuta degli spiriti maligni tra noi. Insomma, parlo a tutti quelli che affermano che Halloween non ha nulla a che vedere con la fede, e hanno ragione, ma che poi celebrano slogan come la zucca sbarrata in contesti religiosi o il classico “Sono cristiano e non festeggio il sangue e i demoni”. La libertà di esprimere il proprio pensiero è sacrosanta ed è giusto ognuno possa dire la sua, ma senza esasperarsi, senza sbeffeggiare gli altri e soprattutto senza voler prevalere a tutti i costi.

Grazie alla potenza di Internet tutti possiamo documentarci sulla storia di Halloween, tutti conosciamo l’origine di ogni rito, ogni ricorrenza e la storia la si deve ricordare sempre, anche quando non conviene. Ecco perché sostengo fermamente che non è possibile accostare la festa di Halloween ai termini paganesimo, eresia, blasfemia, perché equivale a pesare sulla stessa bilancia due concetti che non hanno nulla a che vedere l’un con l’altro e soprattutto non sono legati dalla religione.
Non si può fare riferimento alla Storia per giudicare dei gesti (o ancestrali tradizioni) che oggi troviamo comunemente ancora in migliaia di culture popolari, talvolta legate anche alla religione cristiana (il nostro Meridione d’Italia nasconde riti e usanze che di fatto non avrebbero nulla di oggettivo rispetto alla fede vera, ma sono lì a far parte di una storia che è da sempre, e la gente continua a custodirle).

Un interessante spunto di riflessione lo ha offerto il film Disney Pixar “Coco”, la storia di un ragazzino che vive in Messico, tra le usanze del “Dia de los muertos” (Giorno dei morti, 1 e 2 Novembre), tradizione cristiana locale nella quale la gente si traveste da scheletro tutt’oggi, per ricordare la venuta dei propri cari in quei giorni, con la preparazione di altarini, infiorate e file interminabili di lumini. Tutti si travestono da scheletri, anziani e bambini, e se doveste un giorno trovarveli davanti conciati in quel modo, vi fareste pure una risata, spero.
Non sono interessato ai consensi o agli assensi per quel che dico, vorrei solo che i lettori percepiscano il mio messaggio, d’altronde l’ascolto è la base del nostro credo, ed ecco perché questi “uomini” io li capisco, a volte ascoltano e altre no.
Domattina sarò in parrocchia per la Festa di Ognissanti, e suonerò in servizio della comunità come ogni domenica, ma mi perdonerete se avrò in fronte ancora un po’ di trucco…

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