prodotti rifugio del vescovo

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LA VALLE DELLE ECCELLENZE

Questa linea di vini prende il nome dalla Valle del Virginio nel Comune di Montespertoli dove è situata la Cantina Sociale Colli Fiorentini. Attraversata dall’omonimo torrente rappresenta uno dei luoghi privilegiati e vocati per la produzione del vino. L’acqua del Virginio, nel corso degli anni, ha contribuito a rendere questa terra di Toscana rigogliosa. Grazie alle mani esperte dell’uomo e alla fecondità del terreno nascono prodotti di eccellenza apprezzati in tutto il mondo.
Cipressi, vigneti e oliveti ne tratteggiano l’orizzonte incastonando la nostra cantina in un luogo incantato, al centro della Toscana.

LO STEMMA

Lo stemma Valvirginio trova la sua ispirazione nella raffinata arte della terracotta policroma invetriata, inventata da Luca
Della Robbia all’inizio del XV secolo che aprì a Firenze la sua redditizia bottega. Gli agrumi presenti nella ghirlanda sono decorazioni tipiche rinascimentali che trovano in Toscana il loro massimo splendore. Un’interessante curiosità sul mondo degli agrumi ci arriva proprio dalla Limonaia del Giardino di Boboli dove sono custodite alcune tra le varietà più antiche, molte delle quali sviluppate dagli stessi giardinieri dei Medici.

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I LUOGHI DELLA SOSTA

L’arcivescovo Sigerico di Canterbury durante il suo pellegrinaggio verso Roma tra il 990 e il 994, ci lascia la più antica testimonianza attendibile della “Via Francigena” percorsa nel Medioevo da molti pellegrini e mercanti. La pieve di Santa Maria Assunta a Chianni, nel territorio di Gambassi Termi, nel cuore della Toscana, è indicata come ventesima tappa (Mansio) del viaggio di ritorno verso l’Inghilterra.
La Pieve, uno dei monumenti romanici più importanti della Toscana, si colloca infatti lungo il vecchio tracciato della Via Francigena. L’edificio dove soggiornò Sigerico era però antecedente a quello costruito al suo posto nel XII secolo.

IL VESCOVO DI VOLTERRA

In questo luogo di sosta, dove l’anima e il corpo trovavano riposo dopo ore di cammino, i Vescovi volterrani fecero erigere l’edificio attuale a dimostrazione del loro potere nella zona. Si narra proprio che un Vescovo in particolare cercasse rifugio in questi luoghi di silenzio, lontani della confusione cittadina. Qui aveva la sua stanza e trascorreva momenti di meditazione prima di tornare alla frenetica vita vescovile. Ancora oggi i pellegrini che sostano all’ostello possono alloggiare nella sua stanza.
Questa linea di vini che porta il nome di Rifugio del Vescovo, cerca di rendere i momenti conviviali e di relax, momenti per ritemprarsi ed emozionarsi.

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LA COMPLICITÀ CHE DURA
NEL TEMPO

Questo vino è un omaggio che il winemaker dell’azienda ha voluto fare a sua moglie di nome Margherita, una donna forte e complice, che l’ha amato profondamente e supportato nei periodi difficili della sua vita.
Convinto che solo grazie a lei oggi conduce una vita di successo, ha decido di ringraziarla e rappresentare la sua gratitudine con questo vino, chiedendo a un designer svizzero di sviluppare un’etichetta in nome del loro solido amore e della loro grande storia.

STORIA DELL’ETICHETTA
un po’ di esperienza da degustare...

Il designer Svizzero si è ispirato al ritratto della “Bella Simonetta” del famoso pittore italiano Botticelli. Simonetta Cattaneo, questo il suo nome, era figlia di nobili genovesi. Andata in sposa giovanissima a Marco Vespucci, cugino dell’esploratore Amerigo che apparteneva a una famiglia di ricchi banchieri con cui la famiglia fiorentina dei Medici aveva interesse a stringere rapporti.
Simonetta Vespucci era bellissima e piena di grazia: i contemporanei la giudicarono la più bella donna vivente, vera e propria incarnazione di Venere.

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