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Non solo Suburra: Netflix parla sempre più italiano

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Presentate al See What’s Next nuove serie e il primo film

Non solo Suburra: Netflix parla sempre più italiano

Il futuro prossimo dell’impero Netflix è stato al centro di un’intensa giornata di presentazioni, incontri e proiezioni, Il See What’s Next, come lo chiamano dalle parti della California settentrionale. All’insegna della diversità, della varietà e delle decine di nuove serie locali per tanti paesi europei, fra cui naturalmente l’Italia, dove sono in produzione la seconda stagione di Suburra e la novità Baby, oltre a un nuovo annuncio, Luna Nera, ambientata durante il medioevo. Un’esibizione di potenza contenutistica alla quale a in qualche modo ha risposto Bezos di Amazon in serata, parlando per la piattaforma rivale di oltre 100 milioni di abbonati, non troppo distanti dai 125 di Netflix.

Difficile prevedere quale serie conquisteranno il pubblico: nessuno avrebbe immaginato un successo per La casa di carta, lanciata in sordina Spagna esclusa e diventata la più vista serie in lingua non inglese; anche da noi è diventata la novità da vedere. Occasione per annunciare la prossima produzione di una terza stagione, interamente by Netflix. “Suburra è nata popolare e molto romana, ma ha avuto successo in tutto il mondo”, ha voluto precisare il boss Reed Hastings, primo ad apparire sul palco romano in una presentazione con tipico understatement all’americana. È stato anche protagonista di una gag con Alessandro Borghi, che insieme a qualche collega di altre serie europee ha anche preso la parola.

“La globalizzazione è un’opportunità per parlare col mondo, superare le barriere tradizionali”, ha detto il protagonista di Suburra 2, “il mio personaggio, Aureliano, in questa seconda stagione cerca di gestire il potere, dimostrando di essere in grado di gestire anche il rapporto con la sorella”. Sono passati tre mesi dalla fine della prima stagione, e in questo secondo capitolo vengono raccontati i 15 giorni che portano alle elezioni del nuovo sindaco di Roma. Le conseguenze della guerra per le terre litoranee di Ostia ha imposto ai protagonisti di alzare la posta in gioco, e i mezzi per ottenerla. Si rinnova la battaglia fra il crimine organizzato, i politici corrotti e il Vaticano. Suburra 2 è scritta da Barbara Petronio - che cura anche la supervisione editoriale - Ezio Abbate e Fabrizio Bettelli, e diretta da Andrea Molaioli e da Piero Messina.

Restando nell’ambito italiano, Andrea De Sica, regista di Baby insieme ad Anna Negri, è stato protagonista di un panel in cui ha raccontato qualche primo dettaglio, con molta discrezione, della nuova serie, le cui riprese sono partite da soli cinque giorni nel quartiere romano dei Parioli. “Una storia di formazione che esplora le vite segrete degli adolescenti, liberamente ispirata ad una storia vera” che ha coinvolto molte ragazze di buona famiglia, che si prostituivano per soldi. Innanzitutto è stato annunciato il cast: Benedetta Porcaroli, Alice Pagani, Riccardo Mandolini, Isabella Ferrari, Claudia Pandolfi e Paolo Calabresi.

Gli autori sono un collettivo di ventenni, che ha portato direttamente il proprio progetto a Netflix. I cinque giovani scrittori sono Antonio Le Fosse, Eleonora Trucchi, Marco Raspanti, Giacomo Mazzariol e Re Salvador. Gli sceneggiatori Isabella Aguilar e Giacomo Durzi si sono uniti al gruppo.

“Nelle serie italiane gli adolescenti vengono sempre raccontati in leggerezza”, ha proseguito De Sica, “mentre qui vengono affrontati sentimenti complessi e frustranti, il lato oscuro è presente, con una maniera originale di raccontarli. I social sono naturalmente molto presenti, ma per rendere narrativo il loro mondo sono gli attori stessi a girare quell’altra faccia della realtà. Abbiamo interagito, grazie agli sceneggiatori non professionisti, con un paradigma diverso dello storytelling, molto fresco. Viene raccontato, al di là della cronaca che parla di prostituzione, il mood di questi ragazzi che vivono in un quartiere ricco, le loro prime scelte di adolescenti che incontrano il male. Insomma, il lato oscuro dei ricchi. Fra le ispirazioni sicuramente la serie Tredici”.

La terza serie originale Netflix made in Italy sarà, poi, Luna nera, sulla stregoneria nel Medioevo. Creata da Francesca Manieri, Laura Paolucci e Tiziana Triana, racconta la storia di un gruppo di donne accusate di stregoneria nell’Italia del XVII secolo. Basata su un manoscritto di Tiziana Triana, la serie sarà prodotta da Fandango.
Dopo essere stata accusata di stregoneria, una ragazza adolescente è costretta a fuggire dal suo villaggio con il fratello minore. La protagonista troverà rifugio presso un gruppo di donne accusate di praticare magia nera e sarà costretta a scegliere tra un amore impossibile e un destino reale, in un mondo costantemente diviso tra ragione e misticismo.

“Siamo entusiasti di sviluppare una storia così originale e con un nuovo partner in Italia. Il manoscritto ha una fitta rete di personaggi, fa riferimento ad una mitologia profondamente radicata nella leggenda locale e ci offre l’opportunità di realizzare uno show tutto al femminile in modo unico in Italia”. Parole del responsabile per i contenuti Originali internazionali di Netflix, Erik Barmack.

Infine, ma torneremo molto presto a parlarne, la piattaforma ha presentato anche il primo film originale, che sarà disponibile dal prossimo 4 maggio. Si intitola Rimetti a noi i nostri debiti e vede protagonisti due attori del calibro di Claudio Santamaria e Marco Giallini.


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