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La verità di Pettignano: “Ero scomodo, Caprani ha voluto cacciarmi. Non resto per 800 euro”

Alla fine, parlò. L’assessore Franco Pettignano, al centro di cronache e polemiche per giorni dopo l’addio a Forza Italia, le dimissioni e al ri-nomina a tempo record da parte del sindaco Mario Landriscina sotto le insegne di Fratelli d’Italia, rievoca minuto per minuto la vicenda. E si toglie tanti sassolini dalle scarpe, quasi tutti scagliati contro i vertici forzisti.
Di seguito il suo testo integrale.

Mi rendo conto che quanto accaduto negli ultimi giorni non è usuale, e vi assicuro che l’avrei volentieri evitato.
Molti di voi mi conoscono personalmente per il lungo trascorso amministrativo che ho alle spalle, per ben 4 volte i cittadini comaschi mi hanno conferito l’onore di essere eletto e di sedere sui banchi del consiglio comunale.

Ribadisco che chi mi conosce sa che prima ancora dell’appartenenza politica ho sempre privilegiato il rispetto per le istituzioni.

Visto che da giorni gli organi di stampa mi chiedono di chiarire la mia posizione anche rispetto agli attacchi ricevuti, spiego brevemente i fatti, per far meglio comprendere gli stessi e le motivazioni che mi hanno indotto ad effettuare le scelte che oggi sono oggetto della cronaca politica.

Il giorno giovedì 8 Novembre alle ore 23:05 ricevo una chiamata dal commissario provinciale di FI signor Mauro Caprani, nella quale mi comunica che, a seguito di una riunione politica dei coordinatori della coalizione di maggioranza, nella quale erano emersi dissensi tra Lega e Fratelli d’Italia sul tema sicurezza (peraltro poi immediatamente ricomposti) aveva deciso di ritirare la delegazione di Giunta.

Ho fatto presente quanto quella decisione, non concordata, fosse priva di senso politico, amministrativo ed umano.
A tale mia affermazione chiuse perentoriamente la chiamata, avvisandomi che era già convocata per il giorno successivo una riunione dell’intera delegazione di Forza Italia a Palazzo Cernezzi.

Il giorno venerdì 9 novembre alle ore 17:00 si è svolta la suddetta riunione, durante la quale ho rimarcato il mio disappunto circa la scelta prospettata da Caprani; tuttavia ho dovuto abbandonare la seduta poco prima della fine per problemi familiari, dopo aver chiesto di essere messo al corrente dell’eventuale decisione per esprimere, o meno, la mia condivisione.

Dopo pochi minuti sono stato chiamato dalla giornalista di Espansione TV, la quale mi chiedeva di confermare l’uscita della delegazione di FI dalla giunta; non essendo stato avvisato della decisione che era stata presa in mia assenza, ho dovuto riportare l’idea che già avevo espresso in riunione, ovvero il mio disaccordo, in quanto ritenevo la scelta basata su motivazioni poco chiare (perché una questione tra due partiti deve ricadere sulle decisioni di un altro partito?).

Vengo successivamente a sapere dall’allora Capogruppo di FI Antonio Tufano che, dopo il mio abbandono dalla riunione, è stato presentato un documento già pronto con tutte le firme dei consiglieri riguardante il ritiro della delegazione di Forza Italia dalla giunta, a patto che a tale conclusione aderissero anche gli assessori.

Date le mie dichiarazioni alla giornalista (che sottolineo essere state le stesse espresse in riunione) il Commissario Provinciale Mauro Caprani avrebbe detto al Capogruppo Tufano che io non avrei mai più fatto parte della giunta.

Il capogruppo stesso, avendo capito che gli accordi riguardanti il consenso da parte di entrambi gli assessori non erano stati rispettati, ha chiesto subito di ritirare la propria firma dal documento.

In riunione di maggioranza, tenutasi il giorno 12 novembre, poco prima del consiglio comunale, Antonio Tufano ha dichiarato pubblicamente e con fermezza la sua decisione, chiarendo a tutta la maggioranza quanto nei giorni precedenti era accaduto, annunciando inoltre di voler abbandonare il gruppo di FI, aderendo al gruppo misto.

Da quel momento è stato chiaro per tutti che l’obiettivo di Caprani, nascosto dalla patetica giustificazione del dissenso tra altri partiti, fosse quello di liberarsi di un soggetto scomodo (e considerato poco amico), dotato di testa propria e che poco rispondeva agli “ordini” di partito, non certo, di questo ne sono convinto, finalizzati alla buona amministrazione della città.

La Decisione di Caprani, e presumo di Fermi, appariva peraltro incoerente con l’insistenza con cui lo stesso Fermi, all’epoca commissario provinciale di FI, mi pregò di entrare in lista in virtù del mio consenso elettorale.

Nei giorni successivi alla riunione nessuno ha avuto la decenza di chiamare e avvisarmi sulla decisione presa, se non 3 giorni dopo (lunedì 12 novembre), a poche ore dal consiglio comunale, con un messaggio da parte del commissario Signor Mauro Caprani, nel quale invitava gli assessori a dimettersi “per aprire una fase nuova del governo della città, per una riorganizzazione di idee, di modalità di lavoro e di rapporti civili tra gli esponenti della maggioranza”.

Quindi il reale motivo di tale decisione non era stato una cattiva condotta degli assessori o qualche altro problema, ma semplicemente la volontà di creare scompiglio per poter risistemare qualche amico/a rimasta fuori dai giochi politici, magari generati dalla recente sconfitta alle provinciali.
Assurdo, a parer mio, come un commissario che, nonostante la contrarietà del capo delegazione in giunta e del capogruppo, abbia voluto forzare ugualmente un’azione politica senza senso.
Certe decisioni devono trovare l’unanimità e non passare sopra la testa degli eletti, peraltro diretti interessati.
Sotterfugi ormai diventati palesi a tutti, per questo motivo adesso hanno deciso di sostenere la maggioranza anche senza un rappresentante in giunta.

Per come si è evoluta la situazione, per il poco rispetto che FI ha delle persone e degli eletti, il mio abbandono del partito era inevitabile, una conseguenza naturale.

I gruppi di maggioranza e il sindaco non hanno avuto nulla in contrario sulla mia permanenza in giunta e nemmeno loro hanno capito il motivo per cui tutto questo sia stato ordito da FI.
In particolare con Fratelli d’Italia, con cui ho sempre avuto ottimi rapporti, soprattutto negli ultimi mesi, ho deciso di condividere il nuovo percorso politico sovranista e conservatore avviato da Giorgia Meloni, concordando di rimanere in Giunta come secondo assessore.

Fratelli d’Italia ha effettuato tale scelta, presumo, basandosi sul mio passato politico, sotto il segno di Alleanza Nazionale, sulla mia serietà ed il mio impegno profuso in questo anno di lavoro, in cui ho cercato di risolvere, per quanto dipendenti dalle mie responsabilità e possibilità, i problemi inerenti alle mie deleghe.

C’è chi mi attacca ancora adesso per la questione dei cimiteri; vorrei sottolineare che la delega alla manutenzione dei cimiteri l’ho ricevuta nel mese di Luglio e che non è corretto imputare a me i disservizi generati da un bando di manutenzione scaduto di cui nessuno mi aveva avvisato.

A chi mi dice che voglio restare attaccato alla poltrona, vorrei rispondere che dopo 4 elezioni ho avuto finalmente l’onore e l’onere di sedere in giunta e che mi sto impegnando per dare risposta ai bisogni dei cittadini. Lo faccio per passione e non certo per gli 800 euro mensili che mi vengono corrisposti a fronte di molteplici ore di lavoro quotidiano, spesso sabati e domeniche inclusi.

Vorrei dire che il senso di responsabilità obbliga a impegnarsi per risolverli i problemi e non a disimpegnarsi scappando dall’esecutivo.

Delle volte si parla sempre e solo di poltrone, ma dietro e sopra le poltrone ci sono uomini con la loro storia, e non si può semplificare dicendo che se un commissario non votato da nessuno dice che devi abbandonare la nave Tu devi farlo per rispetto del partito, perché prima dei partiti c’è il rispetto degli elettori e degli impegni che hai

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2 Commenti

  1. Tutta la mia solidarietà per il tuo operato, nel rispetto dei cittadini e delle responsabilità assunte con il mandato politico. Continua a spenderti per il Paese perché c’è tanto bisogno di veri Uomini con solidi principi, che abbiano il coraggio delle proprie idee e il coraggio di difenderle e realizzarle. Ti auguro di poter continuare il tuo “viaggio “politico e quando arriverai al traguardo di essere orgoglioso del tuo operato e di poter raccoglier i frutti !Un caro abbraccio. Ad maiora!

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