ORCIA VIN SANTO NELLA DOC ORCIA
23 Aprile 2020L’eccellenza toscana del Vin Santo nella doc Orcia
Forse non tutti sanno che nel disciplinare di produzione della denominazione di origine controllata Orcia, è previsto anche la tipologia Vinsanto, uno dei più famosi vini passiti italiani. (www.consorziovinoorcia.it/vino-orcia-doc/)
La denominazione Orcia Vin Santo è riservato ai vini ottenuti dalle uve in prevalenza prodotte dai vigneti Trebbiano toscano e Malvasia bianca lunga.
Il processo di lavorazione è piuttosto lungo e richiede fatica, pazienza e cura maniacale, con procedimenti particolari di vinificazione e maturazione. L’uva, dopo aver subito un’accurata cernita, deve essere sottoposta ad appassimento naturale, secondo tecniche che si tramandano gelosamente.
La vinificazione e l’invecchiamento devono avvenire in recipienti di legno per un periodo minimo di 18 mesi e dopodiché è possibile affinarlo in altri recipienti. L’immissione al consumo avviene non prima dei tre anni di invecchiamento obbligatorio se non di più, a discrezione del produttore.
Non esiste una documentazione storica ma spesso il nome Vin Santo viene attribuito al fatto che la
vendemmia veniva fatta durante le festività dei Santi oppure semplicemente per l’associazione di questo vino con il suo uso durante le funzioni religiose.
Come da vecchia usanza toscana viene offerto agli ospiti come benvenuto, magari accompagnato da un crostino toscano o da un tagliere di salumi per le versioni più secche. Ma anche a fine serata il Vin Santo toscano fa bella figura, a fine pasto accompagna armoniosamente i formaggi stagionati e in particolare gli erborinati, oppure il classico connubio Cantucci e Vin Santo, che coi Ricciarelli senesi è pure meglio.