Dom 28 Apr 2024

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Rossi,Cpr per Migranti in Toscana? Si faccia a Cascina o Pisa 

“E’ il comune che deve farsi carico del Cpr, in Toscana ci sono situazioni come quelle di Pisa o di Cascina dove vedo sindaci molto spinti verso politiche xenofobe contro gli immigrati. Se, come loro dicono, vogliono rispedire a casa loro gli immigrati il centro dei rimpatri lo facciano in quelle aree”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi

La risposta  di Rossi a stretto giro dopo che due giorni fa il ministro dell’Interno Matteo Salvini a Firenze ha detto di aver ‘chiesto al sindaco di Firenze e alla Regione Toscana di identificare un posto per il centro rimpatri’. “La Toscana è ormai governata anche da sindaci di destra – ha aggiunto Rossi -, cosa di più facile allora per Salvini se non quella di chiamare un suo sindaco e fare lì un centro. A questa condizioni io esprimerò senz’altro un parere favorevole”.
Sull’ipotesi di realizzare un centro di permanenza per i rimpatri in Toscana, “aspetto al lettera di Salvini, è un anno che l’aspetto, quando arriverà aggiornerò le mie dichiarazioni”.ha detto il Enrico Rossi.
Rossi ha poi aggiunto: “noi intanto approviamo una legge con cui garantiamo cure, dimora, adeguata alimentazione e istruzione per tutti, non solo ai cittadini italiani”.
 Rossi ha spiegato che si tratta della “risposta toscana alla legge che metterà per strada migliaia di persone senza più prospettive e che diventeranno preda della criminalità” e garantirà a tutti “i bisogni essenziali”, anche se “siamo in salita ma la politica deve andare anche in salita e siamo convinti di essere dalla parte giusta”.
Il provvedimento aggiorna e integra le leggi 41 del 2005 sulle tutele della cittadinanza sociale, e la 29 del 2009 sull’accoglienza e l’integrazione, e intende anche offrire un quadro normativo nuovo per affrontare i possibili effetti del decreto Salvini sulla sicurezza. “Questa legge – ha detto l’assessore alla presidenza Vittorio Bugli, presentando più nel dettaglio l’articolato – fa i conti con la realtà in crescita, soprattutto nelle aree urbane più importanti, di fenomeni di forte marginalità. Ci sono problemi di tutela sociale che riguardano non solo gli immigrati e gli stranieri”. Per Bugli “è una materia dove le Regioni e i Comuni possono e devono intervenire e con questa legge vogliamo consentire alle istituzioni, alle associazioni e anche ai privati che vogliono agire, di poterlo fare: perché questo sta diventando un paese dove aiutare chi è in difficoltà rischia di diventare un reato”. Bugli ha anche ricordato che nel bilancio approvato dal Consiglio è stata previsto un aumento di 2 milioni al fondo socio sanitario per far fronte alle nuove necessità, mentre il Governo nazionale ha tagliato i 30 milioni che erano previsti per l’assistenza sanitaria agli stranieri. “Chi non ha tutele e viene spinto ai margini della società – ha detto ancora Rossi – diventa più facilmente preda di sfruttatori o rischia di essere spinto verso attività criminali. In Toscana questo pericolo lo vogliamo combattere”. Sulla legge è intervenuta l’assessore a istruzione e formazione, Cristina Grieco: “C’è chi vuol costruire muri per dividere e separare, noi invece vogliamo costruire un muro a difesa dei diritti dei bambini – ha osservato -. Il Comune di Lodi è stato costretto a modificare il suo regolamento per l’accesso alle mense scolastiche. Hanno vinto i valori della Costituzione e della Dichiarazione universale dei diritti umani, che ispirano la nostra azione”.

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