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La comunità si prepara alla Quaresima e alla festa del Santo patrono

La Redazione
San Cataldo
La zona Pastorale San Cataldo con vari momenti preghiera si predispone per rendere grazie e per il momento di penitenza
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Neinprossimi giorni la zona pastorale vivrà dei momenti intensi di preghiera che introducono alla Quaresima, i quaranta giorni che preparano alla Pasqua.

Giovedì 7 marzo in chiesa Matrice alle 20 è previsto una adorazione cittadina, mentre il giorno successivo – sempre in chiesa Matrice – si terranno alcuni momenti di preghiera in suffragio di San Cataldo. Alle 10.30 è prevista la Santa Messa, alle 18.15 il rosario meditato, alle 19 la Santa Messa presieduta da monsignornLeonardo D’Ascenzo, arcivescovo di Trani- Barletta- Bisceglie.

«Questo momentonè rivolto in modo particolare a tutto il mondo del lavoro e delle professioninper invocare con fede San Cataldo per aiutarci per le varie situazioni dinbisogno e di difficoltà che le diverse categorie stanno vivendo» spiegano dalla zona pastorale San Cataldo.

«È importantenricordare chi è il nostro Santo Patrono e i tre momenti in cui San Cataldonviene ricordato nella nostra città. La domenica dopo Ferragosto è il momentonestivo, l’8 marzo del 685 il monaco irlandese e vescovo di Taranto, e patronondi Corato, tornava al cielo, precisamente 1334 anni fa. Morì a Taranto l’8nmarzo del 685 e fu seppellito nella chiesa di san Giovanni in Galilea, alloranDuomo della città. Fonti e bibliografie certe, documentano che il 10 maggion1071, altro momento liturgico presente nell’edizione del martirologio romano, mentre si scavavano le fondamenta per la riedificazione della basilica cattedrale tarantina, distrutta dai Saraceni nel 927, sia stata ritrovata,nsulla scia di un profumo inebriante, una tomba, contenente il corpo attribuitona San Cataldo con una crocetta aurea, su cui era incisa: “Cataldvs, Rachau”.

Insuoi genitori si convertirono al cristianesimo e da loro ricevette l’educazionene l’amore per la preghiera, l’obbedienza, l’ordine, la mortificazione, e lonspirito di sacrificio e del lavoro. Morti i genitori, il figlio decise dindonare tutta l’eredità di famiglia ai poveri. Seguì la formazione cristiana anLismore in Irlanda, dove nel 637 fu ordinato sacerdote e in seguito divennenabate. Nel 670 fu consacrato vescovo e tra il 679 e 680, si recò a visitare lanTerra Santa come pellegrino, come una forma di martirologio bianco o verde pernricalcare nei luoghi, dove era vissuto Gesù Cristo con i suoi discepoli. Lantradizione lo vuole a Taranto, dove su ispirazione del Cristo, andò anevangelizzare quei luoghi dall’invasione pagana mentre stava rientrando dallanTerra Santa. Sbarcò a 11 km da Lecce con una nave greca e oggi quel luogonprende il suo nome “Marina di San Cataldo”. A Taranto Cataldo compì la suangrande opera evangelizzatrice, facendo abbattere i templi pagani e soccorrendoni bisognosi. Ovunque passò, i residenti di quei luoghi decisero di dedicarli anlui cambiando il nome delle loro città in “Cataldo”. Fu un grande pastore dinanime ed evangelizzatore».

«L’esempione la vita di San Cataldo – ha dichiarato don Giuseppe Lobascio – vicario zonale -ninvitano a metterci alla sequela di Cristo con la vita e le opere».

martedì 5 Marzo 2019

(modifica il 22 Luglio 2022, 0:00)

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