23 febbraio 2019 - 10:10

Contro la violenza, note negli ex teatri di guerra con l’Orchestra dei giovani

Si chiama «Suoni di fratellanza» il tour per la pace della World Youth Orchestra: primo appuntamento a Beirut il 24 febbraio; poi Sarajevo e Fes. I musicisti provengono da 60 Paesi diversi

di Federico Borzelli

Contro la violenza, note negli ex teatri di guerra con l’Orchestra dei giovani
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«Suoni di fratellanza» è il titolo del tour della World Youth Orchestra diretta dal Maestro Damiano Giuranna che, con un organico composto da giovanissimi talenti provenienti dai cinque continenti porta con la musica un messaggio di pace e fratellanza. Il primo concerto è previsto per il 24 febbraio al Bustan Festival di Beirut, per poi esibirsi al Teatro Nazionale di Sarajevo, il 4 giugno, e quindi concludere al Festival di Fes, il 19 giugno. Tre città non scelte a caso, sono infatti luoghi simbolo che nel passato sono state teatro di conflitti e guerre fratricide ma che sono anche esempi di convivenza e dialogo.

Dopo l’11 settembre

E’ proprio il Maestro Damiano Giuranna, fondatore del progetto subito dopo l’attentano alle Torri Gemelle di New York, a dire che «Oggi mentre si scontrano in Europa e nel mondo due concetti opposti, da un lato gli ideali cosmopoliti e dall'altra parte le visioni neo-patriottiche, l'idea di fratellanza è sempre meno cultura dei popoli e dei governi» ed è per questo che i concerti della World Youth Orchestra prendono di petto lo stridore dell’intolleranza e della violenza facendo della la musica l’ideale grimaldello grazie al quale si va a scardinare l’odio e il rancore. L’inclusione e la conoscenza dell’altro sono alla base del mirabile progetto ed è per questo motivo che in ogni città dove l’orchestra va ad esibirsi, vengono reclutati giovani musicisti, selezionati per merito e talento, e così facendo il verbo della musica diventa un messaggio di pace che rafforza i legami tra persone di tante culture e religioni diverse.

Il Maestro Damiano Giuranna, fondatore del progetto World Youth Orchestra Il Maestro Damiano Giuranna, fondatore del progetto World Youth Orchestra

Tremila talenti coinvolti

La giovane orchestra è quasi maggiorenne ma già vanta numeri da capogiro. Provengono da 60 Paesi diversi i musicisti coinvolti, duecentocinquanta la università internazionali partner (La Sapienza inclusa), tremila i talenti coinvolti, trecento gli eventi realizzati e oltre dieci milioni di persone presenti ai concerti tenuti in tutto il mondo. Di fronte a tanto successo non potevano mancare i riconoscimenti e le lodi da parte delle istituzioni. La World Youth Orchestra è stata nominata Goodwill Ambassador dall’Unicef Italia e il Presidente della Repubblica Italiana le ha conferito la Medaglia e la Targa d’Argento per meriti culturali e sociali ma anche dall’estero arrivano sostegni e onorificenze (dall’Onu al Consiglio d’Europa).

Un membro della World Youth Orchestra suona il violino di Gibboni Un membro della World Youth Orchestra suona il violino di Gibboni

Il violino di Giuseppe Gibboni

Questo piccolo grande esercito di pace fatto di violinisti, contrabbassisti e violoncellisti vede anche star a livello internazionale e Giuseppe Gibboni è il nome più altisonante della prossima tournée. Nato a Salerno nel 2001, è figlio d’arte e già all’età di tre anni il violino è tra le sue braccia, dopodiché colleziona premi e riconoscimenti. Gibboni, insieme ai tanti giovani talenti, interpreta brani di tanti compositori anche se il programma di quest’ultimo tour vede preponderante la presenza di nomi italiani (da Verdi a Vivaldi, da Durante a Paganini).

Formazione e speranza

Emmanuele Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale che sostiene la World Youth Orchestra, cofondata da La Sapienza, dichiara che il progetto del Maestro Giuranna «coniuga l’obiettivo della formazione continuativa dei giovani musicisti attraverso lo sviluppo della loro creatività con quello, universale, di portare un messaggio positivo di armonia e speranza in territori caratterizzati da difficoltà di dialogo e convivenza tra diverse culture e religioni».

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