28 settembre 2018 - 17:48

Alleanza contro la Povertà: «Il Governo riparta dal Reddito di inclusione»

L’associazione lancia l’allerta sul rischio di fare tabula rasa rispetto al Rei e rilancia chiedendo di combattere la povertà assoluta

di Diana Cavalcoli

Alleanza contro la Povertà: «Il Governo riparta dal Reddito di inclusione»
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Un welfare che non lasci indietro gli ultimi. Mentre riprende il dibattito sul Reddito di cittadinanza voluto dal Movimento 5 Stelle, l’Alleanza contro la Povertà chiede, in vista della legge di Bilancio, di potenziare la lotta alla povertà introducendo il Reddito d’inclusione Sociale (Reis). La nuova misura dovrebbe concentrare le risorse verso chi vive in povertà assoluta - nel nostro Paese circa 5 milioni di persone. La misura si distinguerebbe così dal reddito pentastellato che nelle ipotesi (finora circolate) si dovrebbe rivolgere a 9,4 milioni di persone in condizioni economiche critiche.

No alla tabula rasa

L’associazione lancia l’allerta sul rischio di fare «tabula rasa» rispetto al Rei, il reddito di inclusione appena entrato in vigore e che dà aiuto a circa 2,5 milioni di persone. L’Alleanza chiede piuttosto di incrementare il fondo povertà «anche gradualmente nei prossimi anni, con altri 5,8 miliardi di euro e di ampliare la platea dei beneficiari della misura in modo da raggiungere tutte le famiglie in povertà assoluta». Potenziando anche il beneficio economico per le famiglie fino all’ importo medio di 400 euro. L’alleanza è poi critica rispetto alla proposta di affidare la funzione di governo dell’intervento dai Comuni ai Centri per l’Impiego (CpI). «Diversi motivi suggeriscono di evitare questa strada. Primo, la povertà assoluta è una realtà multidimensionale, non riconducibile esclusivamente alla mancanza di lavoro ma anche a condizioni abitative, relazionali, legate alla presenza in famiglia di figli o altri componenti fragili e così via. Solo i servizi sociali dei Comuni dispongono delle competenze per analizzare il fenomeno». Bocciata anche l’idea, giudicata discriminatoria, di assegnare gli interventi esclusivamente ai cittadini italiani. Oltre alla scelta ventilata di introdurre meccanismi che non coprono la platea secondo il criterio dell’intensità di povertà. Il principio guida da salvaguardare è l’universalismo. Detto in altre parole: una risposta a tutti i poveri.

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