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Redzepi, lo chef del «Noma» pubblica una foto di una parte anatomica di renna: «Lavoriamo contro lo spreco». E i follower: «Che sarà mai?»

di Marco Vassallo

«La nostra filosofia ci ha portato a seguire percorsi non convenzionali. Qui stiamo lavorando con le renne per preparare la prossima stagione di selvaggina. Sapete che cos’è?», scrive René Redzepi su Instagram. Ma qualcuno, urtato dall’immagine, commenta: «Era proprio necessario postare questa foto?»

Redzepi, lo chef del «Noma» pubblica una foto di una parte anatomica di renna: «Lavoriamo contro lo spreco». E i follower: «Che sarà mai?»

Un post misterioso compare sul profilo di René Redzepi. Nella foto pubblicata su Instagram dallo chef bistellato del «Noma» di Copenaghen, per quattro volte ristorante numero uno al mondo secondo la «World’s 50 Best Restaurats»,c’è una parte anatomica di renna non identificata. «La volontà di non sprecare nulla in cucina ci ha portato a seguire percorsi non convenzionali. Qui stiamo lavorando con le renne per preparare la prossima stagione di selvaggina. Qualcuno sa che cos’è?». E il mistero si infittisce.

Parte anatomica non identificata

«Qualcuno sa che cos’è?», chiede ai follower lo chef simbolo della «New Nordic Cuisine» che, con il suo locale, si è imposto a tutti i migliori ristoranti del mondo dal 2010 al 2012 e nel 2014. In queste ore gli utenti si stanno scatenando nel tentativo — al momento fallito — di indovinare. Un’uretra, un tendine, un esofago, una coda? Azzarda qualcuno, millantando il proprio intuito veterinario. C’è anche chi ci vede una trachea. Chissà. A ogni modo la risposta più comune è questa: «Sembra un pene».

René Redzepi, la mossa furba

Se lo scopo di chef Redzepi, che ha riaperto a giugno il suo ristorante dopo un secondo lockdown difficile, era quello di incuriosire la platea del web, beh, ci è riuscito alla grande. Migliaia le risposte, migliaia i commenti con tanto di emoji. Una su tutte la melanzana accompagnata da battutine ironiche a doppio senso. L’argomento, d’altra parte, si presta. La frangia dei meno maliziosi si è buttata su interpretazioni di natura tecnologica: «È un cavo ethernet»; qualcuno ha preferito glissare: «Non sono sicuro di voler sapere cosa sia»; altri hanno commentato: «Ho bisogno di assaggiarlo per esserne sicuro».

René Redzepi, la filosofia antispreco

Celebre per il lavoro sulle fermentazioni, Redzepi si fa portavoce di un’altra filosofia a lui cara, quella antispreco. Nel post, infatti, spunta pure un murales con una scritta eloquente, in un’epoca in cui sostenibilità e zero wastesono sempre più i princìpi cardine dell’alta cucina. «Quello che per qualcuno è spazzatura, per un altro può essere un tesoro». Non tutti però prendono bene questo post, forse considerato un po’ crudo. Un follower, infatti, scrive: «Vedo cosa stai facendo ma voglio dire... era proprio necessario?». Un altro parla di crudeltà gratuita contro gli animali. Insomma, tante persone, tante opinioni. Libertà social.
In attesa di sapere che cosa sia — Redzepi ancora non ha svelato l’arcano — ci chiediamo: possibile che questo «ingrediente» possa essere nel menu dedicato alla selvaggina e ai sapori della foresta? Può darsi. In che modo? Chef Redzepi chiede suggerimenti. Se ne avete fatevi avanti.