2 agosto 2018 - 17:09

Cubomedusa, cos’è la jellyfish box che ha ucciso la bambina italiana nelle Filippine

L’animale detto anche Carybdea marsupialis è piccolo e dotato di quattro lunghi tentacoli: in alcuni casi può causare anche la morte per choc anafilattico

di Silvia Morosi

shadow

La cubomedusa è uno degli animali più letali al mondo ma per fortuna quella che si trova nell’Adriatico non è sempre pericolosa come quella delle acque tropicali (vivono principalmente nelle acque costiere dell’Australia settentrionale e in tutto il bacino Indo-Pacifico tra cui le coste di Filippine, Thailandia, Malesia, India, Papua Nuova Guinea e Hawaii).

Le caratteristiche

L’animale è piccolo, trasparente e dotato di quattro lunghi tentacoli. Di notte si sposta verso la riva perché è attratta dalla luce. Il suo nome scientifico è Carybdea marsupialis e la sua puntura è urticante. Appartiene al gruppo dei cubozoi, lo stesso delle vespe di mare, ossia le meduse killer delle coste dell’Australia. Purtroppo essendo quasi trasparenti è molto facile imbattersi nei loro piccoli tentacoli. Alcune specie di cubozoi sono conosciute come meduse Irukandji, dal nome della sindrome che il loro contatto può scatenare (una bambina di Roma è morta nelle Filippine dopo essere stata punta).

Choc anafilattico immediato

La Cubomedusa (nota anche con il nome Medusa Scatola, Vespa di Mare e Box Jellyfish) contiene delle tossine che attaccano il cuore, il sistema nervoso e le cellule della pelle dell’uomo pizzicato. Nonostante esista l’antidoto, una parte delle persone che ne vengono in contatto non sopravvivono. La strisciata provocata dai tentacoli, è talmente dolorosa che provoca uno choc immediato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT